Pallanuoto
Pallanuoto femminile: Setterosa, un argento olimpico che può aprire un ciclo
La medaglia olimpica vinta in uno sport di squadra rappresenta il dolce frutto raccolto dall’albero della programmazione pluriennale, del sacrificio, del lavoro d’insieme costante e coerente; spesso segna anche la chiusura di un ciclo tecnico, caratterizzata dal ritiro di qualche “senatore” e dalla conseguente opera di svecchiamento dell’organico.
Non possiamo però dire lo stesso dell’entusiasmante Setterosa di Fabio Conti. A parte capitan Tania Di Mario, all’addio, la rosa che ha conquistato l’argento a Rio ha un’età media tale che fa ben sperare nell’inizio di un ciclo vincente, più che nella sua fine.
Nome | Ruolo | Data di nascita |
Laura Teani | P | 13 marzo 1991 |
Elisa Queirolo | D | 6 marzo 1991 |
Roberta Bianconi | D | 8 febbraio 1989 |
Giulia Emmolo | A | 16 ottobre 1991 |
Rosaria Aiello | CV | 12 maggio 1989 |
Federica Radicchi | D | 21 dicembre 1988 |
Arianna Garibotti | D | 9 dicembre 1989 |
Giulia Gorlero | P | 26 ottobre 1990 |
Teresa Frassinetti | CB | 24 dicembre 1985 |
Aleksandra Cotti | CV | 13 dicembre 1988 |
Francesca Pomeri | CV | 18 febbraio 1993 |
Chiara Tabani | D | 27 agosto 1994 |
Tania Di Mario | A | 4 maggio 1979 |
Come potete facilmente notare, Teresa Frassinetti è oggi l’unica over 30 del gruppo che potrebbe affrontare i prossimi due Europei, due Mondiali e Tokyo 2020; ed all’appuntamento a Cinque Cerchi giapponese solo altre sei giocatrici ci arriverebbero con il fatidico tre davanti sulla carta d’identità (ammesso e non concesso che ciò possa significare “vecchiaia sportiva”: vedi Di Mario…).
Inoltre, ci sono già due giovincelle in scuderia pronte a tenere bassa l’età media del Setterosa che verrà, senza scalfirne il valore tecnico generale, e Fabio Conti in questi sei anni di eccellente lavoro ha ampiamente dimostrato di saperci fare in materia di talent scouting (prima di essere promosso in prima squadra, ha anche lavorato con le giovanili azzurre, ndr). Parliamo di Laura Barzon, classe ’92, e Valeria Palmieri, del ’93, “vittime” dell’ultimo taglio olimpico in luglio.
Ma, al di là delle succitate, non abbiamo dubbi che il CT della Nazionale femminile di pallanuoto capace di far innamorare tutti gli sportivi italiani riuscirà a dare continuità ad un progetto fresco, vincente e convincente. Magari in grado di ripetere, fra quattro anni, l’impresa dorata del Setterosa di Formigoni, esempio massimo di maxi-ciclo trionfale nella pallanuoto rosa del Bel Paese.
giuseppe.urbano@oasport.it
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