Pallanuoto

Pallanuoto, Olimpiadi Rio 2016: Tempesti come Di Mario. Addio alla Nazionale con medaglia di un’icona

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Stesso anno di nascita di Tania Di Mario (’79), uguale fedeltà a livello di club (Orizzonte Catania per TDM7, Pro Recco per lui), medesimo “grado” in Nazionale (capitano), addio annunciato con una medaglia al collo dalla comune Olimpiade di Rio 2016. Il portiere del Settebello Stefano Tempesti ha seguito a distanza di un giorno il simbolo del Setterosa d’argento, salutando la calottina azzurra dal podio brasiliano, da trionfatore.

Anche in questo caso, la decisione non è fresca di giornata, dal momento che le intenzioni di chiudere a cinque, le sue partecipazioni olimpiche con la Nazionale italiana di pallanuoto (clicca qui per leggere l’articolo di riferimento), l’Airone di Prato le aveva rese pubbliche già lo scorso autunno. Ma, siccome l’appetito agonistico spesso torna vincendo, una speranzella che egli possa tornare sui suoi passi ci piace tenerla viva…

Ripercorriamo la carriera in azzurro del portierone toscano, un’icona assoluta del movimento pallanuotistico italiano, ma non solo. Tempesti esordisce in azzurro nel 1999 (sempre come Tania Di Mario, ndr), nella FINA Water Polo World Cup disputatasi a Sydney: argento. L’anno successivo viene convocato per le Olimpiadi di Sydney dove l’Italia finisce al quinto posto.

Dopo il quarto posto al FINA World Water Polo Championship del 2001 e il quarto posto alla FINA Water Polo World Cup nel 2002, nel 2003 viene riproposto per il quinto anno di fila in nazionale per disputare il suo secondo Mondiale dopo quello di Fukuoka. Questa volta, a Barcellona, il Settebello riesce a raggiungere il podio arrivando secondo.

Una soddisfazione personale per Tempesti arriva anche ai Mondiali di Roma del 2009, dove pur piazzandosi con l’Italia all’undicesimo posto, viene nominato miglior portiere della competizione; tale riconoscimento gli viene dato anche in occasione dei Mondiali di Shanghai 2011. Nell’occasione, però, può festeggiare anche la medaglia d’oro, vincendo in finale contro la Serbia col punteggio di 8-7 e ricevendo il titolo di miglior giocatore (compie una serie di interventi di rilievo, oltre a parare 2 rigori!).

Il 12 agosto 2012, al termine della finalissima dei Giochi della XXX Olimpiade di Londra, in veste di capitano del Settebello, conquista la medaglia d’argento uscendo sconfitto per 6-8 contro la Croazia guidata da Ratko Rudić. L’ultima fatica in azzurro dell’Airone è storia recente recente: bronzo olimpico pesantissimo a Rio de Janeiro. Dietro solo ai mostri sacri balcanici… Sperando non sia davvero l’ultima recita di una star assoluta dello sport italiano.

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: Renzo Brico

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