Pallanuoto
Pallanuoto, Olimpiadi Rio 2016: Tempesti e Presciutti simboli di un Settebello vincente e rinnovato
Si è chiusa un’Olimpiade trionfale per il Settebello: la nazionale maschile di pallanuoto è andata a prendersi una magnifica medaglia di bronzo nella finale per il terzo posto al Maria Lenk di Rio contro il Montenegro. Un bronzo che vale oro, come detto da molti dei giocatori azzurri a fine partita: gli avversari che sono davanti sono davvero di un livello mostruoso, ma non solo, c’è da contare anche il continuo rinnovamento da parte della nostra squadra, che a questi Giochi ha portato sette esordienti in rosa. Un Settebello vincente e rinnovato dunque, quello di Sandro Campagna, all’ennesimo trionfo della sua carriera da allenatore.
I simboli di questa vittoria non possono che essere quindi due dei pilastri di questa compagine, che hanno ufficializzato proprio oggi il loro addio alla nazionale: Stefano Tempesti e Christian Presciutti. Il portierone e capitano azzurro ha disputato la sua quinta Olimpiade, rincorrendola fino all’ultimo istante a causa di un brutto infortunio ad un occhio capitatogli a fine campionato. A 37 anni l’Albatross di Prato ha continuato a chiudere la saracinesca alla porta azzurra, trascinando la propria squadra a suon di prestazioni super a questa bellissima medaglia di bronzo. Ha già trovato il suo erede in Marco Del Lungo, che più volte l’ha sostituito in questi mesi: la retroguardia italiana può stare al sicuro.
Incredibile anche la storia di Presciutti: il capitano dell’AN Brescia si era preso un periodo di pausa dopo i fasti del quadriennio passato, lasciando la nazionale dopo i deludenti Mondiali di Barcellona 2013. Il ct azzurro però l’ha sempre aspettato e il suo amore per questa calottina non è mai cambiato: a fine 2015 il ritorno in squadra, dopo Europei, World League e preolimpico, i tanto attesi Giochi. E’ tornato per vincere, come fa un vero campione, e vittoria è stata: oggi una performance mostruosa con quattro reti che sono state praticamente decisive per questa medaglia. Un passaggio di consegne anche per lui, che si è visto nel terzo tempo di questa finalina, quando ad una rete di Christian ha risposto proprio il fratello Nicholas, di 11 anni più giovane.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Renzo Brico