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Paralimpiadi Rio 2016: Alex Zanardi, l’uomo che ha cambiato il mondo paralimpico in Italia

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Negli ultimi anni l’Italia ed il mondo hanno iniziato a vedere con occhi diversi il mondo degli sport paralimpici, a lungo considerati ingiustamente come una sorta di mondo collaterale e di minore rilevante di quello degli sport per normodotati. A cambiare questa visione hanno contribuito soprattutto alcuni atleti, che con le loro storie e le loro prestazioni hanno messo sotto un’altra luce un pianeta fino ad allora ignorato dai più: a livello planetario, non si può dimenticare il contributo che ha saputo dare in questo senso Oscar Pistorius, mentre per quanto riguarda l’ambito italiano il personaggio più emblematico del paralimpismo è divenuto Alex Zanardi, annunciato come uno dei protagonisti anche per le Paralimpiadi di Rio 2016.

Nato a Bologna il 23 ottobre del 1966, Alessandro Zanardi si avvicina sin da subito al mondo delle corse automobilistiche, e dopo la classica trafila delle categorie minori approda in Formula 1: tra il 1991 ed il 1994 gareggia con Jordan, Minardi e Lotus, prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Oltreoceano disputa tre stagioni nella CART, vincendo quindici gare e laureandosi campione nel 1996 e nel 1997. Le sue prestazioni gli valgono il ritorno in F1, dove corre nel 1999 sotto i colori della Williams. Nel 2001 torna alla CART, ma l’appuntamento con il destino lo attende il 15 settembre, sul circuito tedesco del Lausitzring: a tredici giri dalla fine, Zanardi si ferma ai box, ma nell’uscita la sua vettura slitta a causa della presenza di acqua ed olio, finendo in testacoda nel bel mezzo della pista e subendo un violento impatto con la monoposto del canadese Alex Tagliani.

Dopo aver rischiato la morte ed aver subito una quindicina di operazioni chirurgiche, Zanardi lasciò l’ospedale per iniziare la riabilitazione. Dopo l’avvenuto recupero, il pilota ebbe l’opportunità di partecipare come starter alla gara CART di Toronto, in Canada, e nel 2003 gli fu data la possibilità di completare simbolicamente i tredici giri del Lausitzring con una vettura appositamente modificata, dove fece registrare tempi velocissimi. Il vero rientro alle corse avvenne nel 2005, quando Zanardi divenne pilota BMW per il Mondiale Turismo, dove gareggerà fino al 2009, ottenendo quattro vittorie ed otto podi complessivi.

Dopo essere diventato il primo “pilota paralimpico”, Zanardi si è progressivamente avvicinato allo sport per atleti diversamente abili, partecipando a diverse maratone, in particolare ottenendo un quarto posto a New York nel 2007 e successivamente vincendo nel 2011 con il nuovo record della categoria. Nel 2010 si laureò campione italiano di handbike, la disciplina che gli regalerà il maggior numero di soddisfazioni, a partire dall’argento mondiale vinto nel 2011 a cronometro. L’anno della consacrazione come atleta paralimpico fu però il 2012, quando, dopo aver vinto la maratona di Roma con un nuovo primato, recitò un ruolo di protagonista assoluto alle Paralimpiadi di Londra 2012, centrando due medaglie d’oro nella cronometro e nella corsa in linea, ed ottenendo l’argento nella staffetta mista, in compagnia di Francesca Fenocchio e Vittorio Podestà. Le sue prestazioni gli valgono il ruolo di portabandiera alla cerimonia di chiusura.

Nel 2013, Zanardi continuerà a mietere successi con tre medaglie d’oro mondiali, mentre nel 2014 vincerà due ori ed un argento nella prova in linea, battuto solamente dal sudafricano Ernst Van Dyk. Lo scorso anno, infine, Zanardi è riuscito a ripetere il tris di titoli iridati a Nottwill, in Svizzera, risultati che fanno di lui uno dei grandi favoriti per le medaglie anche in vista delle Paralimpiadi di Rio 2016.

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giulio.chinappi@oasport.it

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