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Paralimpiadi Rio 2016: due atleti rifugiati saranno presenti ai Giochi

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Come già accaduto ai Giochi Olimpici, anche le Paralimpiadi di Rio 2016 ospiteranno un team composto da atleti rifugiati, che gareggeranno da indipendenti sotto l’egida dell’International Paralympic Committee (IPC). A farne parte saranno il nuotatore di origine siriana Ibrahim Al Hussein ed il discobolo Shahrad Nasajpur, iraniano che vive negli Stati Uniti e che parteciperà alla gara della categoria F37. Da notare che Al Hussein, che vive in Grecia e che prenderà parte alle prove dei 50 metri e dei 100 metri stile libero per la categoria S10, era già stato protagonista come tedoforo quando la torcia si trovava ad Atene.

Proprio la storia del siriano è divenuta molto nota grazie alla stampa internazionale: già dedito alla pratica sportiva, Al Hussein perse una gamba a causa di un’esplosione durante un bombardamento del 2013: “Pensavo che il mio sogno di partecipare alle Olimpiadi si fosse esaurito quando ho perso la mia gamba, ma ora si sta realizzando. Non posso credere che sto per andare a Rio. Voglio mandare un messaggio a tutti quelli che subiscono incidenti come me, che anche loro possono raggiungere i propri sogni“.

Per questa prima partecipazione del team del rifugiati paralimpici, Al Hussein e Naasajpur avranno l’opportunità di sfilare per primi in occasione della cerimonia inaugurale del 7 settembre. Dopo Rio 2016, l’IPC ha già fatto sapere che si impegnerà per promuovere la partecipazione dei rifugiati in occasione delle rassegne iridate dei vari sport paralimpici che avranno luogo nel 2017.

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Immagine: UNHCR

giulio.chinappi@oasport.it

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