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Pentathlon, Olimpiadi Rio 2016: gli azzurri qualificati ai raggi X

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Il pentathlon moderno azzurro vedrà impegnati a Rio de Janeiro due esordienti assoluti ai Giochi (Alice Sotero e Pier Paolo Petroni) e due atleti con alle spalle l’esperienza di Londra 2012 (Claudia Cesarini e Riccardo De Luca). Quattro rappresentanti di assoluto valore, tre romani e un’astigiana che volano in Brasile per stupire, per dimostrare che l’Italia può riprendersi quel posto sul podio olimpico dello “Sport del soldato” conquistato sette volte nella storia a Cinque Cerchi, ma assente da Barcellona ’92…

Facciamo partire l’analisi ai raggi X di OA Sport dal nostro pentatleta più quotato, quello con il curriculum sportivo internazionale più pesante: Riccardo De Luca. A Londra ci era andato da Campione Europeo e con troppe aspettative addosso; tant’è vero che il suo nono posto finale fu vissuto come un fallimento…

A Rio, il carabiniere romano ci arriva “a fari quasi spenti”, con il fresco bronzo continentale al collo, giunto dopo una stagione fatta più di bassi che di alti. De Luca ha ottenuto il pass olimpico esattamente un anno fa, nel frattempo ha toccato la posizione numero 2 nel ranking mondiale ed il podio agli Europei di Sofia (grazie ad un super-combined da 23 posizioni recuperate in classifica!) è riuscito a far passare in secondo piano le difficoltà, gli incidenti di percorso e la sconfortante 49^ piazza nelle graduatorie di questa altalenante stagione. E se fosse tornata la forma psicofisica giusta al momento giusto…?

Restiamo in ambito maschile: Pier Paolo Petroni. E’ ai primi Giochi in carriera, si diceva in principio di articolo, ma i suoi 29 anni (uno solo in meno rispetto all’amico-collega d’Arma-concittadino De Luca, ndr), gli ottimi piazzamenti internazionali del 2016 (quattro volte nella top-10), “sfociati” nel 16° posto nel rank, ed il morale alle stelle, ne fanno una mina vagante autorizzata in Brasile.

Non ha centrato podi internazionali individuali quest’anno, tuttavia, come da lui stesso fatto intendere nell’intervista che ci ha rilasciato due mesi or sono, il ruolo di outsider gli calza a pennello… Quattro anni fa, pur essendo un “avente diritto”, non fu selezionato dal CT della Nazionale in extremis per le Olimpiadi londinesi: Pier (per gli amici) è ora chiamato a trasformare rabbia improduttiva e delusione in cattiveria agonistica ed entusiasmo.

Tra le donne, abbiamo invece due profili decisamente diversi tra loro. La romana Claudia Cesarini è l’esperta, colei che porta in valigia il peso delle aspettative maggiori, mentre Alice Sotero da Asti è la debuttante eternamente sorridente.

Si accennava, poco sopra, a virtuali “gravi” in valigia, concrete responsabilità, e la Cesarini ne ha una dolcissima che costituisce allo stesso tempo un grosso onere ed uno sprone enorme: la vittoria (a marzo) in occasione della tappa di Rio de Janeiro di Coppa del Mondo, in sostanza, la “pre-olimpica”… 25^ a Londra, dove “non aveva la giusta maturità” (ipse dixit, leggi la nostra intervista), la trentenne capitolina è la classica atleta da tutto-o-niente ed i notevoli risultati di quest’anno l’hanno portata su, alla sesta piazza della classifica mondiale: un discreto biglietto da visita per la gara di Rio. La “sua” Rio…

Infine, Miss Regolarità: Alice Sotero, la più giovane del lotto. La venticinquenne piemontese sbarca in Brasile senza acuti internazionali a livello individuale-senior nel suo personale carniere agonistico, quindi, potrà affrontare i primi Giochi della sua vita con la leggerezza e la spensieratezza di chi non ha l’assillo del “risultatone” a tutti i costi. Ma la top-10, quella sì che è alla sua portata. Sperando non litighi con la corsa, talvolta poco amica dell’astigiana.

Al di là delle singole premesse, per tutti e quattro i nostri portacolori sarà fondamentale partire bene con ranking round di scherma e nuoto, poiché la scuola italiana del pentathlon moderno sta continuando a sfornare eccellenti atleti da combined (l’ultimo, decisivo segmento di gara costituito da corsa e tiro assieme, senza soluzione di continuità, ndr), il quale sovente ha consentito agli azzurri di scalare molte posizioni in classifica. Circa l’equitazione poi, è il classico terno al lotto, legato indissolubilmente al sorteggio dei cavalli… In bocca all’equino, ragazzi!

giuseppe.urbano@oasport.it

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