Atletica

Rio 2016, sconvolgente Marieke Vervoort: “Sogno le Paralimpiadi, poi l’eutanasia”

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Trentasettenne fiamminga, Marieke Vervoort è una delle atlete più in vista dello sport paralimpico belga. Campionessa paralimpica a Londra 2012 sui 100 metri, Vervoort vanta anche un invidiabile numero di medaglie mondiali, e nel 2015, a Doha, ha realizzato la tripletta vincendo le gare dei 100 m, 200 m e 400 m nella categoria T52.

A discutere, più che il suo palmarès, sono però le dichiarazioni che ha recentemente rilasciato ai media belgi e francesi, annunciando – come aveva già fatto una volta lo scorso anno – di voler fare ricorso all’eutanasia dopo i Giochi Paralimpici di Rio 2016: “Rio è il mio ultimo desiderio. Mi alleno duramente anche se devo lottare notte e giorno con la malattia, ma spero di finire la mia carriera sul podio. Poi, vedremo cosa succederà e proverò a godermi i momenti migliori“, ha dichiarato. Ma, per Vervoort, non si tratta solamente della fine della carriera: “Tutti mi vedono ridere con la mia medaglia d’oro, ma nessuno mi vede quando sono scura in volto. Soffro enormemente, a volte riescono a dormire solamente dieci minuti in una notte, ma comunque vado alla ricerca dell’oro“.

Affetta da una malattia degenerativa sin dall’età di quattordici anni, l’atleta di Diest sta vivendo un costante peggioramento della sua condizione fisica: “È davvero molto difficile dover constatare, anno dopo anno, quello che non riesco più a fare“. Intervista da L’Avenir, una sua amica ha aggiunto: “Spero che riuscirà a tenere fino a Rio, perché vedo le sue capacità fisiche degradarsi“.

Il messaggio che Vervoort vuole lanciare, però, non è di tristezza, ma di consapevolezza: “Il giorno del mio funerale, voglio che tutti abbiano un calice di champagne in mano, e che brindino pensando a me. Lamentarsi non serve a niente. Apprezzate le cose che riuscite a fare, e rendetevi contro della vostra ricchezza“. L’atleta ha comunque dichiarato che ascolterà prima il parere di diversi medici, e prenderà l’estrema decisione solamente se riuscirà a raccogliere l’avviso favorevole di almeno tre esperti.

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giulio.chinappi@oasport.it

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