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Scherma: il flop del fioretto maschile, ma ci sono basi solide per ripartire

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La scherma italiana torna da Rio con quattro medaglie e anche qualche grande delusione. Sicuramente tra queste c’è la prova della squadra maschile di fioretto. Era davvero impensabile ad inizio Olimpiade che il quartetto azzurro non riuscisse a salire nemmeno sul podio. Un risultato negativo e davvero imprevedibile, anche perchè i fiorettisti azzurri non avevano mai sbagliato un grande appuntamento e si arrivava da un’individuale che aveva incoronato Daniele Garozzo e aveva visto uscire ai quarti di finale Giorgio Avola, con il siciliano incredibilmente rimontato dall’americano Massialas, poi comunque medaglia d’argento.

Tutto le buone premesse sono svanite con due nette e pesanti sconfitte prima in semifinale con la Francia e poi nella finale per il bronzo con gli Stati Uniti. Due ko difficili da accettare non solo per il risultato, ma anche perchè da parte del quartetto azzurro è totalmente mancata una reazione nervosa. Alla prima difficoltà, al primo momento di allungo da parte degli avversari, i ragazzi di Andrea Cipressa hanno staccato la spina e sono andati incontro alla sconfitta.

Il quadriennio olimpico si è chiuso e adesso ripartirà un nuovo progetto che ha come ultimo traguardo quello di Tokyo 2020. Quattro anni che serviranno al fioretto maschile per ripartire ed attuare un definitivo ricambio generazionale. Andrea Cassarà e Andrea Baldini sono reduci da un’Olimpiade davvero deludente ed è difficile considerarli ancora al centro del progetto, anche perchè i giovani non mancano.

Già agli Europei dello scorso anno al posto del fiorettista toscano nell’individuale era stato scelto Edoardo Luperi, che a Montreux conquistò il bronzo continentale. Il 22enne toscano entrerà senza dubbio in pianta stabile nel quartetto e sarà un titolare insieme a Daniele Garozzo e Giorgio Avola.
Oltre a lui il ct Andrea Cipressa potrà contare anche su Damiano Rosatelli e Francesco Ingargiola, che a livello giovanile hanno vinto davvero tutto.

Al ct azzurro si può imputare il fatto di non aver voluto rischiare e di attuare già prima questo cambiamento, ma era quasi impossibile non puntare su un quartetto (con Cassarà e Baldini presenti) capace di vincere l’oro mondiale solamente la passata stagione. Adesso serve ripartire e le credenziali per creare nuovamente un grande gruppo ci sono tutte, anche perchè il campione olimpico del fioretto maschile è italiano e questo è già una base solida e vincente.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

andrea.ziglio@oasport.it

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