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Scherma, Olimpiadi 2016: la carriera di Rossella Fiamingo. Rio dolce a metà, ma rimane garista di lusso
Un argento che fa male perché Rossella Fiamingo conduceva 10-6 nella finale di spada femminile a Rio 2016. Poi, nel terzo e ultimo periodo, proprio lei che fino a quel momento aveva stupito con tutte le sue rimonte, un break negativo l’ha subito dall’ungherese Emese Szasz, nuova campionessa olimpica. Quella della siciliana è comunque la prima medaglia azzurra ai Giochi brasiliani. Ed è una conferma: le sue doti di garista non sono scomparse.
GRANDI APPUNTAMENTI – Rossella Fiamingo è infatti una certezza quando il gioco si fa duro e la posta in palio è alta. A Londra 2012 fu la più giovane della spedizione azzurra, già però celebre per la sua bellezza e la sua love story (ripresa giusto poche settimane fa) con il nuotatore da copertina Luca Dotto, e fece settima sia nell’individuale che nella prova a squadre. Gli anni migliori, però, sono stati gli ultimi due: doppio oro mondiale a Kazan 2014 e Mosca 2015, con in mezzo l’argento europeo vinto sempre nel 2015 a Montreux. Nel suo palmarès da big anche due bronzi iridati a squadre nel 2011 e nel 2014 e altrettanti europei (2014 e 2015). A livello giovanile un oro mondiale Cadette (2008) e un bronzo a squadre (2011), oltre al poker continentale nella categoria Giovani 2009-2010 con il doppio bis individuale-squadre e al titolo ai Giochi del Mediterraneo 2013.
STAGIONE NEGATIVA – In Coppa del Mondo, invece, spesso non decolla. Quest’anno, per esempio, non è mai salita sul podio. Il quinto posto di Budapest il risultato migliore. L’anno scorso fu invece sesta proprio a Rio. In totale vanta “soli” cinque piazzamenti tra le prime tre con l’unica vittoria datata 2011-2012 ancora a in Brasile, che dunque deve portarle fortuna. Grazie all’oro mondiale di Mosca, tuttavia, si è portata a casa il titolo generale della passata stagione. Nel 2015-2016 ha faticato anche a squadre: incredibilmente l’Italia si è sciolta a cavallo dell’estate e non si è qualificata per le Olimpiadi. Un blocco psicologico generale cui la siciliana non è riuscita a imporre la sua leadership.
PIANISTA MADE IN SICILY – Nata nel 1991, Rossella Fiamingo è l’ennesimo fiore che germoglia dall’abbondante scuola siciliana. E’ catanese e da sempre l’allena Giovanni Sperlinga alla Methodos di Sant’Agata li Battiati. Sono isolani anche Paolo Pizzo (oro mondiale nel 2011 sempre nella spada), Enrico e Daniele Garozzo (entrambi a Rio, il primo spadista il secondo fiorettista), Giorgio Avola e Marco Fichera. Inoltre, la neo vicecampionessa olimpica è diplomata al conservatorio e suona il pianoforte.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma
Gabriele Dente
7 Agosto 2016 at 00:33
Pur facendo i complimenti a Rossella Fiamingo per il bellissimo torneo, devo ammettere che ho tanto amaro in bocca. Secondo me non ci sono particolari rilievi da fare a Rossella. La Szasz è stata brava ad assumere una tattica più aggressiva mantenendo le giuste distanze nella seconda parte dell’assalto e alla fine, secondo me, ha meritato. Però mancava poco così e mi dispiace rileggere il copione abusato che ci vede predenti sul filo del traguardo (non solo nella scherma).