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Scherma, Olimpiadi Rio 2016: il giorno perfetto di Daniele Garozzo

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La corsa sotto il pubblico e quell’urlo di gioia che è stato quello di tutti i tifosi azzurri presenti a Rio e davanti alla televisione. Un urlo che ha scacciato la paura di una rimonta vissuta qualche ora prima, ma questa volta non poteva andare in maniera diversa, perchè fin dal primo assalto si è capito che fosse la giornata di Enrico Garozzo.

Un cammino semplicemente perfetto, cominciato fin dall’agevole vittoria nei sedicesimi. Il sorteggio del tabellone era stato benevole con il siciliano, ma certi treni bisogna non farseli sfuggire e poi proseguire il viaggio con l’autorita e la classe di un campione navigato. Oggi Daniele non ha mostrato di avere 24 anni, di non essere un fiorettista alla sua prima Olimpiade, ma di essere uno straordionario fenomeno con il fioretto in mano.

La finale con Alexander Massialas è stato l’ultimo capitolo di una giornata epica. Vincere in questo modo contro il numero uno del mondo non è una cosa normale, ma sono azioni che riescono solo ai grandissimi. Prima sotto, poi nuovamente avanti, poi recuperato, ma mai un momento di debolezza. La freddezza nell’allungo fino al 14-7 e poi la capacità di mettere quella quindicesima stoccata quando tutti quelli intorno a lui un po’ di paura cominciavano ad averla.

Vent’anni dopo l’Italia torna sul gradino più alto del podio ad un’Olimpiade e lo fa con un ragazzo di 24 anni, segno la scherma italiana riesca sempre a rinnovarsi. E’ la medaglia comunque di una squadra e di un settore come il fioretto maschile che non ha mai deluso nei grandi appuntamenti, che ha saputo resistere a delle critiche ingiuste ed eccessive per le zero vittorie in questa stagione. Alla fine il successo doveva arrivare e Daniele non poteva scegliere momento migliore.

Un oro che proietta il 24enne di Acireale nell’olimpo dello sport italiano e che sancisce defintivamente la consacrazione di un vero e proprio fenomeno. Un percorso di crescita cominciato lo scorso anno con l’argento europeo individuale a Montreux e che ha avuto il suo culmine questa domenica a Rio de Janeiro.

 

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