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Tennis, Olimpiadi Rio 2016 – 1^ giornata: Venus e Radwanska le vittime più illustri. Nole avanti in doppio

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Oltre ai due “sì” (Errani, Seppi) e due “no” (Knapp, Vinci) azzurri, gli altri match di giornata all’Olympic Tennis Center hanno visto tanti passaggi di turno annunciati ed almeno tre eliminazioni eccellenti. Le cadute più fragorose sono state quelle di Venus Williams e Aga Radwanska, che ha confermato il suo scarso feeling con i Giochi Olimpici. Come già accaduto a Londra, la polacca quarta testa di serie si è arenata al primo turno, stavolta per mano della cinese numero 64 del mondo Saisai Zheng, che da par suo ha conquistato grazie al 6-4 7-5 finale un insperato secondo turno contro la russa Kasatkina.

Venus (5^ del seeding) ha invece ceduto il passo alla belga Kirsten Flipkens, dopo una battaglia di oltre 3 ore conclusasi al tie break del terzo set. Subito ko – ma non fa più notizia – anche Ana Ivanovic, rimontata dall’arcigna spagnola Carla Suarez Navarro per il 2-6 6-1 6-2 finale in favore dell’iberica. Buona la prima per la testa di serie numero 7 Madison Keys, che ha superato la montenegrina Danka Kovinic con un duplice 6-3 e attende adesso Kristina Mladenovic, giustiziera della serba Krunic per 6-1 6-4.

Finisce subito l’avventura della svizzera Timea Bacsinszky (riscattatasi in doppio con la specialista Hingis), che ha ceduto alla cinese Zhang con un 6-7(4) 6-4 7-6(7) al cardiopalma, dopo aver fallito tre match point consecutivi nel tie break decisivo. Con enorme fatica, sudore e risultati altalenanti, Eugenie Bouchard sta provando ad uscire dal tunnel in cui si barcamena da ormai due anni.

In compenso, preoccupa la resa di Sloane Stephens, la sua vittima di giornata, che dopo un incoraggiante inizio d’anno, pare pure lei prossima all’ingresso nello stesso tunnel della canadese… Il match di oggi, che poteva ritenersi uno dei più interessanti dell’odierna programmazione olimpica, si è risolto in un monologo della finalista di Wimbledon 2014, mentre la Stephens, contrariata, è affondata in un mare di errori e strategie suicide.

In campo maschile, tutto abbastanza regolare, tranne la sconfitta dell’americano Jack Sock (a quanto pare, afflitto da polmonite) battuto dal giapponese numero 118 al mondo Taro Daniel. Corrono ai sedicesimi, l’altro giapponese Kei Nishikori, il croato Marin Cilic, che ha superato agevolmente la controfigura di Grigor Dimitrov, Gilles Simon, Steve Johnson, mentre ha dovuto sudare più del previsto il francese Jo-Wilfred Tsonga contro il bombardiere tunisino Malek Jaziri.

Assolutamente da evidenziare, la vittoria (molto) agevole di Novak Djokovic in doppio, assieme al 40enne Nenad Zimonjic, contro i “cugini” croati Cilic/Dragonja. Nole è alla ricerca della fantasmagorica doppietta d’oro singolare-doppio. La Gloria di Olimpia è l’unica che gli manca per rafforzare la sua aura già mitica…

giuseppe.urbano@oasport.it

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 Foto: pagina Facebook Australian Open
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