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Tiro a volo, Olimpiadi Rio 2016: Rossetti, il pontigiano dorato succede a Ennio Falco e Andrea Benelli

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Tutto così in fretta. Gabriele Rossetti ad appena 21 anni è campione olimpico. Figlio del due volte iridato e bronzo a Barcellona 1992 Bruno Rossetti, lo skettista delle Fiamme Oro calca le pedate di tiro da quando aveva 7 anni. La carriera è fulminea. Nel 2010 partecipa ai Mondiali junior di Monaco di Baviera concludendo all’undicesimo posto; due anni dopo arriva l’argento europeo a Larnaca alle spalle dell’atleta di casa Nicolas Vasiliou. Da lì in poi i successi arrivano uno dopo l’altro: nel 2013 è d’oro a squadre nella rassegna iridata di Suhl (Germania), ripetendosi a livello individuale ai Mondiali di Granada e agli Europei di Sarlosposzta e Maribor.

Siamo nel 2015, il direttore tecnico Andrea Benelli decide di convocarlo per la tappa di Coppa del mondo di Gabala. In Azerbaijan il pontigiano non delude conquistando un bronzo che bisserà qualche settimana dopo ai Mondiali di Lonato. Il successivo trionfo nelle finali di Coppa del mondo davanti a sua maestà Vincent Hancock ‘costringe’ il direttore tecnico a convocare l’azzurro per il grande evento olimpico.

Il finale lo conosciamo tutti; una prima giornata con quattro errori nelle prime tre serie da 25 ribaltata con 94 piattelli sbriciolati tra qualificazioni, shoot-off e fase finale. Percorso netto in un impianto che, come abbiamo visto in questi giorni, non ha certo portato a punteggi strabilianti. Rossetti però c’è riuscito, permettendo all’Italskeet maschile di salire per la terza volta sul trono olimpico. Ennio Falco e Andrea Benelli non sono più soli.

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francesco.drago@oasport.it

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