Tuffi
Tuffi: l’Italia dopo Tania e Giorgio Cagnotto. Bertone ct, si apre un nuovo ciclo
Il momento più duro è arrivato. Unica consolazione, fortunatamente neanche tanto piccola, sono le due medaglie olimpiche con le quali Tania Cagnotto ha detto stop. La carriera della tuffatrice italiana più forte di sempre è terminata a Rio 2016: nel suo palmarès spiccano anche dieci podi mondiali (con un oro) e 29 europei (20 successi). E’ il modo migliore per lasciare, senza dubbio, ma c’è anche la consapevolezza che per il movimento azzurro sia ormai finito un lunghissimo ciclo. E che gli obiettivi futuri, per lo meno nel breve termine, cambieranno sensibilmente.
Nei giorni scorsi non ha poi comunicato il proprio ritiro solo Tania Cagnotto, ma anche papà Giorgio, da oltre vent’anni al suo fianco come allenatore e attuale ct della Nazionale. L’Alto Adige cartaceo ha scritto che, vista la carta d’identità (classe 1947), Cagnotto senior non sarà più responsabile della Bolzano Nuoto (al suo posto l’inglese Max Brick, negli anni scorsi a Trieste); la Gazzetta dello Sport ha aggiunto che il ruolo probabilmente più delicato, quello di ct, sarà invece raccolto come prevedibile da Oscar Bertone, “figlioccio” della famiglia Cagnotto e, dall’autunno 2012 in poi, artefice a metà dei quattro anni più belli e vincenti della carriera di Tania proprio al fianco del padre.
E’ insomma una rivoluzione quella che attende i tuffi azzurri. Maria Marconi, intervistata da RaiSport dopo aver mancato per un punto la qualificazione alla semifinale da 3 metri, ha parlato di “cominciare a scrivere un altro libro [della sua vita] e voltare pagina“, e pure Francesca Dallapè dovrebbe seguire la compagna di sincro nella scelta del ritiro. L’addio delle veterane era comunque ampiamente annunciato e negli ultimi tempi l’Italia ha lavorato per non farsi trovare impreparata. I giovani ci sono e crescono a buon livello, come dimostrano gli argenti europei dal metro dei 21enni Elena Bertocchi e Giovanni Tocci e la qualificazione alle World Series 2017 – importantissima – di quest’ultimo nel sincro 3 metri con Andrea Chiarabini. Ancora, gli Eurojunior di Rjeka (Croazia) a inizio luglio hanno incoronato il cosentino Francesco Porco e lanciato le baby romane Chiara Pellacani e Giulia Vittorioso.
Ovviamente prevedere il futuro è impossibile. Quel che è certo è che i talenti ci sono e si ha tutta l’intenzione di farli lavorare al meglio. Una come Tania Cagnotto, però, probabilmente non nascerà mai più, se non da lei stessa. Nei prossimi anni quindi parlare di medaglie olimpiche e mondiali sarà impossibile (a meno di un ulteriore exploit di Tocci-Chiarabini sesti a Rio), ma nel Vecchio Continente l’Italia non sparirà.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: DeepBlueMedia