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Vela, Olimpiadi Rio 2016: Francesco Marrai e Mattia Camboni. Attenti alle nostre ‘facce da outsider’…

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Come già accennato in un nostro recente articolo dedicato alle speranze italiane nella vela olimpica, le “facce da outsider” patentate della nostra spedizione a Rio sono quelle dei giovincelli Francesco Marrai e Mattia Camboni. Andiamo a conoscerli meglio, per capire bene perché è stato affibbiato loro questo comodo ruolo, alla vigilia della trasferta brasiliana.

Piazzandosi al nono posto nella Medal Race conclusiva, il toscano Francesco Marrai ha vinto un anno fa a Rio de Janeiro il Test Event pre-olimpico nella sua classe (Laser), prova generale dei Giochi. Quello è stato il primo grande successo internazionale del velista italiano, che prima di allora non era mai entrato nella top-15 ad un Campionato Mondiale/Coppa del Mondo senior.

In Brasile, il ventitreenne Marrai era riuscito ad essere costante, in una settimana di vento medio-debole, entrando nella regata decisiva (quella riservata ai primi 10 della classifica e che attribuisce punteggio doppio) con 13 punti di vantaggio sul croato Stipanovic e 16 sull’australiano Burton; questi erano i soli due ancora in grado di insidiare il primato dell’italiano. Vento leggero e ritardo di un’ora sul programma; ma quando è finalmente partita la regata, Marrai, per niente intimidito, si è incollato al croato e tutto è filato liscio…

Da quel momento, il “Fiamme Gialle” pisano di nascita (livornese di vita) ha acquisito una rinnovata fiducia nei suoi mezzi, divenendo mina vagante in grado di centrare qualunque risultato a livello internazionale. Il suo curriculum agonistico 2015-2016 parla di svariati piazzamenti nei primi quindici ed un ottimo quinto posto a Weymouth & Portland, in Coppa del Mondo, appena due mesi or sono.

L’impressione dai più condivisa è che Francesco Marrai sia in piena fase di crescita personale ed agonistica, ergo, l’appuntamento a Cinque Cerchi rappresenta in primis la migliore occasione per accelerare il suddetto processo di maturazione, ma un podio nella gara velica più attesa dai brasiliani (l’immarcescibile idolo locale Robert Scheidt è alla ricerca del record assoluto di medaglie olimpiche vinte nella vela), per quanto difficile, non appare totalmente fuori dalla portata del laserista azzurro. Inoltre, le acque chete della Baia di Guanabara piacciono non poco al toscano…

CLICCA PAGINA 2 PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO / MATTIA CAMBONI (RS:X)Nato a Civitavecchia il 26 aprile 1996, ora tesserato per le Fiamme Azzurre (il Gruppo Sportivo della Polizia Penitenziaria), Mattia Camboni si appresta a partecipare alle sue prime Olimpiadi; il pass a Cinque Cerchi nella classe RS:X è arrivato dopo una lunga serie di successi ottenuti a livello giovanile, compreso un titolo Mondiale Youth. A questi trionfi sono seguiti fin da subito degli ottimi risultati anche tra i senior.

L’atleta laziale ha iniziato giovanissimo con la tavola a vela, ad appena sei anni; il primo a fargli provare l’ebrezza del windsurf nel mare di Civitavecchia è stato il nonno, velista amatoriale originario della Sardegna, ma anche suo padre è un appassionato “praticante” (sui catamarani nella classe Dart 18, ma anche sul Windsurf). Per i numerosi successi internazionali conseguiti nelle categorie giovanili è conosciuto nell’ambiente della vela con il nomignolo Italian Prodigy.

Frizzante ed estroverso “a terra” quanto determinato e professionale in acqua, Camboni si è laureato miglior Under 21 al Campionato del Mondo assoluto RS:X (17° nella graduatoria generale, come miglior piazzamento) per due anni di fila; il giovane windsurfer si è classificato nono al Test Event disputato lo scorso agosto a Rio de Janeiro, ha conquistato gli ultimi due titoli Italiani ed è attualmente al numero 7 della ranking list ISAF di categoria.

Infatti nel biennio 2014-2016 ha ottenuto importanti risultati nelle tappe di Coppa del Mondo, chiuse spesso tra i primi dieci. Ama regatare con vento leggero, anche perché la sua stazza non è tra le più imponenti fra gli specialisti di livello mondiale, tuttavia sta lavorano alacremente per migliorare la sua tecnica individuale anche con le brezze più sostenute.

Più larga e voluminosa rispetto al predecessore, dotata di una vela più grande e steccata, con albero e boma in carbonio, l’RS:X è considerata l’evoluzione moderna del windsurf grazie alle sue grandi prestazioni. Si consacrerà fin da Rio, Mattia Camboni, quale giovane simbolo di questo cambiamento internazionale ed azzurro allo stesso tempo? Per il momento, tanto lui quanto Francesco Marrai, dovranno accontentarsi dell’affettuosa etichetta di “facce (sbarbate) da outsider”…

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: pagina FB Federvela

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