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Vela, Olimpiadi Rio 2016: quando le tre frecce azzurre non centrano l’appuntamento più importante…

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Le uniche tre classi dove l’Italia presentava a Rio dei “medagliabili razionali” erano la RS:X (windsurf, solo al femminile), la 49er FX (doppio acrobatico femminile) e la Nacra 17 (catamarano, anch’esso abbastanza spettacolare, con equipaggio misto). Purtroppo, per un motivo o per un altro, nell’ordine, Flavia Tartaglini, Giulia Conti-Francesca Clapcich e Vittorio Bissaro-Silvia Sicouri non hanno centrato l’obiettivo per cui hanno lavorato (bene, vincendo parecchio) nel corso delle stagioni propedeutiche ai Giochi brasiliani.

I non-podi dei nostri sfortunati velisti sono però maturati in circostanze diverse tra loro ed hanno un background agonistico altrettanto differente. Flavia Tartaglini ha patito in modo decisivo un campo gara con condizioni di vento (quasi del tutto assente) a lei tradizionalmente sfavorevoli nel momento più importante. Presa forse un po’ dal “panico”, ha senza dubbi sbagliato strategia, scelte, perdendo quella lucidità/brillantezza che le avevano consegnato la meritata leadership nella overall prima della nefasta Medal Race.

Ricordiamo che, nonostante i suoi 31 anni, la romana era alla sua prima Olimpiade e che vedeva pendere sulla sua testa (problema che avranno d’altronde tutte coloro che si succederanno sulla Tavola azzurra ai Giochi…) la poco piacevole spada di Damocle chiamata Alessandra Sensini, la cui eredità, per quanto onorevole, non dev’essere proprio il massimo della leggerezza…

Non erano esordienti, anzi, costituivano la nostra “polizza medaglia” più solida, le esperte Giulia Conti e Francesca Clapcich. Dopo il fantastico triplete Nazionali-Europei-Mondiali, il tandem romano-triestino era atteso al coronamento naturale del loro proficuo connubio sportivo ma, anche a causa di conclamati limiti a livello di tenuta mentale, ha clamorosamente mancato l’appuntamento con il podio già prima della Medal Race conclusiva.

Le parole di Giulia Conti, a corollario del suo annuncio di ritiro dalle regate olimpiche“Ho una collezione di quinti posti alle Olimpiadi di cui non me ne faccio assolutamente niente”, crediamo siano sufficienti a spiegare lo stato d’animo di un atleta capace di centrare nello stesso anno (il 2015) l’alloro continentale e quello iridato, con una partner, Francesca Clapcich, anch’ella decisa a salutare per sempre i Cinque Cerchi.

Infine, la “delusione meno deludente”, dovessimo considerare il trend con cui arrivavano Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri all’appuntamento olimpico. Il rospo pesante da buttar giù è quell’argento virtualmente al collo prima della Medal Race… I due ingegneri azzurri, dopo un inizio di collaborazione entusiasmante per risultati ottenuti ed affiatamento palesato in acqua, sono entrati in una preoccupante fase involutiva che purtroppo ha avuto la sua massima espressione nell’Evento-clou.

L’evidente errore di valutazione commesso in Medal Race ha condannato il catamarano azzurro ad un quinto posto doloroso che, tuttavia, fosse stato ottenuto dopo una competizione affrontata “in crescendo”, sarebbe stato accolto come un risultato in linea con le performance delle ultime due stagioni. Certo, il 2° posto nel ranking mondiale pre-Rio 2016 aveva fatto accrescere (giustamente) le aspettative dei tifosi italiani. Ma alla fine, numeri alla mano, anche loro verranno purtroppo ricordati come una delle tre frecce azzurre che, in nome di una tradizione olimpica negativa per i nostri colori, non centrarono l’appuntamento più importante…

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: pagine Facebook Campionati Europei Nacra 17

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