Pallavolo
Volley maschile, quale sarà l’Italia del futuro? Blengini CT, Juantorena ci penserà, Zaytsev e gli azzurri confermati, i nuovi innesti e…
Da dove ripartirà la Nazionale Italiana di volley maschile dopo la medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di Rio 2016?
Dopo i giusti festeggiamenti, misti comunque a un pizzico di amarezza per non aver sfruttato fino in fondo l’occasione per sfatare il tabù d’oro, è arrivato il momento di fare alcune riflessioni interne prima che inizi la lunga stagione riservata ai club (si incomincerà il 24-25 settembre con la Supercoppa a Modena).
La questione più importante riguarda naturalmente quella del Commissario Tecnico. Rimarrà Chicco Blengini oppure si opererà una sostituzione? Il Presidente Magri, subito dopo il risultato del Maracanazinho, aveva dichiarato che gli avrebbe fatto piacere proseguire il lavoro con il coach che nell’ultimo anno ha conquistato tre medaglie (argento in Coppa del Mondo e ai Giochi Olimpici, bronzo agli Europei) e che il problema del “doppio incarico” si sarebbe potuto risolvere.
Il torinese è infatti anche coach della Lube Civitanova che in occasione dell’anno olimpico ha chiuso entrambi gli occhi, concedendo il doppio ruolo a Blengini (stesse palpebre sbarrate anche dalla Federvolley visto che non si è mai voluto accettare la doppia posizione, anche se poi…). Ora servirà che le parti si incontrino e che raggiungano un accordo. Considerando i risultati, all’Italia converrebbe proseguire su questa strada, altrimenti bisognerà subito trovare un nuovo coach: si è sempre parlato di Rado Stoytchev (che durante questa stagione sarà a riposo dopo i tanti trionfi con Trento) ma valuteremo solo nell’eventualità in cui Chicco non dovesse riuscire a mantenere la sua poltrona (e sarebbe ingiusto considerando i risultati raggiunti).
Sul campo, invece, le incertezze riguardano alcuni grandi nomi. Osmany Juantorena ha sempre sognato di partecipare alle Olimpiadi, ci è riuscito ma ha pianto lacrime amare per aver mancato l’assalto all’oro. La Pantera ha detto che Rio 2016 era la sua unica occasione: a Tokyo 2020 avrà 35 anni, l’età non sarà così avanzata per riprovarci! Vedremo quali saranno le sue scelte. Speriamo quantomeno di poterlo vedere nel 2018, anno in cui l’Italia ospiterà i Mondiali. A quel punto mancherebbero meno di 24 mesi all’appuntamento a cinque cerchi…
Emanuele Birarelli potrebbe invece aver disputato la sua ultima partita in azzurro. Il nostro capitano ha 35 anni, proseguirà a giocare con il proprio club ma difficilmente lo rivedremo in Nazionale stando alle sue dichiarazioni in merito. Potrebbe però ravvedersi e cambiare decisione. Il reparto ha molto bisogno di lui.
Sembrano essere questi i due grandi dubbi in ottica Tokyo 2020. Simone Buti (32 anni) e Massimo Colaci (31) hanno comunque le possibilità per proseguire il loro cammino.
Rivedremo certamente all’opera i vari Ivan Zaytsev, Simone Giannelli, Filippo Lanza, Matteo Piano, Luca Vettori, Oleg Antonov. Urgerà poi prestare la massima attenzione al ricambio generazionale per non arrivare impreparati: i nomi di Nelli, Spirito, Raffaelli (giusto per citare tre grandi promesse) andranno tenuti ben d’occhio e il campionato dovrà lasciare spazio ai giovani italiani. Ci sarà anche l’opportunità del Club Italia per mantenere la nostra Nazionale ad alti livelli: sei volte consecutive tra le migliori quattro squadre alle Olimpiadi (con 5 medaglie al collo) non possono essere dimenticate.
stefano.villa@oasport.it
Nany74
27 Agosto 2016 at 13:28
Sono d’accordo con Ste sui nomi da aggiungere. Ho invece qualche “lievissimo” dubbio sul fatto che Civitanova prenda di buon grado l’idea del nuovo doppio incarico di Blengini……a meno che a Civitanova non arrivi Rado con un colpo di coda magistrale….stiamo a vedere! 🙂
ste86
27 Agosto 2016 at 13:15
Aggiungerei i nomi di Riccardo Sbertoli (che con Giannelli potrebbe formare la coppia dei palleggiatori per i prossimi dieci anni) e Gianluca Galassi, che potrebbe essere il centrale di livello internazionale che aspettiamo da tempo.