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Volley, Olimpiadi Rio 2016 – Italia, la medaglia è a un passo. Si può sognare l’oro? Per sfatare un tabù

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L’Italia è in semifinale alle Olimpiadi di Rio 2016. Un traguardo raggiunto grazie a una cavalcata trionfale nel girone eliminatorio, durante la quale abbiamo steso le corazzate Francia, Brasile e USA. Poi un rognoso quarto di finale contro l’Iran ci ha proiettato in zona medaglie.

Sul nostro cammino ci saranno di nuovo gli USA vincitori della Coppa del Mondo e Campioni Olimpici 2008, schiaffeggiati la scorsa settimana ma ora desiderosi di rivincita. Dall’altra parte del tabellone la Russia Campionessa Olimpica in carica se la vedrà con il Brasile padrone di casa, vicecampione mondiale e trionfatore ad Atene 2004. Abbiamo elencato i titoli più importanti ottenuti dalle altre tre squadre che si giocheranno il podio a cinque cerchi proprio per evidenziare il valore di un torneo stellare in cui solo le migliori sono arrivate fino in fondo.

 

Ora l’Italia può concretamente sperare di mettersi al collo la medaglia ma l’obiettivo di questa squadra è molto più ambizioso. Zaytsev e compagni vogliono l’oro, lo hanno ripetuto più volte e ci credono fermamente. Questi azzurri vogliono sfatare un autentico tabù che nemmeno la leggendaria Generazione dei Fenomeni è riuscita a cancellare: l’incubo Olanda nel 1992 (tie-break perso ai quarti di finale) e nel 1996 (ancora tie-break letale, questa volta in finale) è ancora un fantasma che aleggia nelle nostre menti. L’Italia quelle volte si presentava da Campionessa del Mondo in carica e purtroppo non riuscì a concretizzare nel momento più importante.

Da Atlanta 1996 la nostra Nazionale di volley maschile è sempre arrivata in semifinale e solo a Pechino 2008 non è tornata in Patria con una medaglia (2 argenti e 2 bronzi). Sono numeri da capogiro che dimostrano la continuità del movimento ma c’è bisogno della ciliegina sulla torta. E sarebbe troppo bello se i pasticcieri la confezionassero al Maracanazinho, il tempio del volley dove conquistammo il nostro primo iride nel 1990, davanti al pubblico brasiliano che desidera questo titolo ardentemente soprattutto dopo l’eliminazione clamorosa di Sheilla e compagne.

 

L’Italia ha seriamente i mezzi per poter completare la missione. Analizziamo i punti di forza che sono emersi durante questi dieci giorni di gare e che ci fanno ben sperare in vista del rush finale:

  • Gli azzurri sono sempre usciti dai momenti di difficoltà, senza sprofondare nei black-out che eravamo soliti vedere. Contro il Brasile, sotto 1-0 e 5-1, ci poteva essere un crollo verticale soprattutto in un ambiente ostile e invece punto su punto i ragazzi hanno rimontato, ribaltando l’incontro e asfaltando i padroni di casa. Contro l’Iran hanno commesso addirittura dieci errori al servizio nel primo set, tenendo aperta la partita ma nel rush finale punto a punto, in una lunghissima serie di vantaggi, è saltata fuori la nostra classe e abbiamo portato a casa un parziale determinante. Contro gli USA ci siamo fatti rimontare, ma la ripartenza nel terzo set è stata bruciante. Sono segnali incoraggianti
  • L’atteggiamento. Questa squadra è combattiva, propositiva, arzilla, pimpante, carica, motivata. In campo non c’è mai rilassatezza e il mirino è puntato verso il raggiungimento dell’obiettivo.
  • Una squadra unita. Questo concetto è stato ripetuto più volte da Ivan Zaytsev ed effettivamente è ben visibile. Le individualità convivono in un contesto armonico, tutti lavorano per tutti e l’affiatamento in campo è ben percepibile. I risultati sono una logica conseguenza conoscendo il talento indiscusso dei nostri uomini
  • Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena sono in una forma strepitosa! Lo Zar e la Pantera sono i due uomini di punta, i loro attacchi minano le certezze avversarie e fanno male. Con loro due al top abbiamo un reparto offensivo da fare invidia
  • La crescita esplosiva di Simone Giannelli che nel momento più importante della sua giovane carriera sta dimostrando tutto il suo talento, senza paura e senza remore
  • La gestione dei centrali. Matteo Piano si è infortunato, probabilmente non recupererà ma Simone Buti ed Emanuele Birarelli si stanno esaltando. Encomiabile il capitano che ha stretto i denti dopo la distorsione
  • Non c’è più la paura delle big, almeno per il momento. Se Brasile, USA e Francia si sono inchinate al nostro cospetto, se l’ostico Iran è stato controllato agevolmente, significa che contro le grandi del circuito l’Italia può fare la differenza. Era stata la nostra grande paura alla vigilia del torneo, ora non è più così. Anche se contro gli USA sarà una nuova storia, si ripartirà da zero e può succedere di tutto

 

stefano.villa@oasport.it

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