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Volley, Olimpiadi Rio 2016 – Italia, le pagelle della Finale: lacrime d’argento, sbagliata la partita della vita

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L’Italia ha sbagliato la partita della vita. È questa la differenza tra la medaglia d’oro e l’argento alle Olimpiadi di Rio 2016. La nostra Nazionale di volley maschile non è riuscita a sfatare una maledizione infinita, ha fallito a un passo dal traguardo tanto sognato.

La sconfitta contro il Brasile, però, non deve cancellare quanto fatto nell’arco delle due settimane. Questa squadra ha scaldato un’intera Nazione, ha fatto avvicinare tutti al volley, anche se temiamo purtroppo solo per una partita (tra l’altro persa…). Per quindici giorni gli azzurri hanno incantato il mondo, riprendendosi il posto che spettava loro dopo alcuni passaggi a vuoto.

Dobbiamo però avere una mentalità vincente. Questo è un oro comunque perso. L’amarezza è tanta per un’occasione probabilmente unica anche se dobbiamo precisare due punti: in pochi si aspettavano di giungere fino a questo punto alla vigilia dei Giochi Olimpici; oggi il Brasile non ha fatto nulla di che per vincere, non è sembrato superlativo, sembrava battibile ma un Maracanazinho del genere e qualche furto arbitrale ci hanno spezzato le reni.

Siamo mancati un po’ di testa e di mentalità vincente ma questa è una bella Italia che va elogiata, apprezzata, ammirata. Un gruppo che ha tutto per togliersi ancora delle soddisfazioni, quantomeno nel breve periodo (pensiamo agli Europei 2017 e ai Mondiali 2018): per Tokyo 2020 è ovvio che serviranno degli innesti ma per il momento è meglio non pensarci.

Di seguito le pagelle della partita odierna. Si riferiscono esclusivamente alla Finale: i voti generali sono ben altri e decisamente tutti positivi: ci hanno semplicemente emozionato.

 

SIMONE GIANNELLI: 4. Dopo un torneo immenso, il baby fenomeno ha pagato nel momento più importante. A 20 anni ha sicuramente accusato l’emozione del momento e si è fatto prendere dalla foga. Poca lucidità in palleggio, tanta imprecisione, a tratti non è stato riconoscibile. Il nostro palleggiatore ne è consapevole ma avrà tempo e modo per riscattarsi.

 

FILIPPO LANZA: 4. Il peggiore degli azzurri. Lontanissimo dai suoi standard, sia in attacco (30%, 4 punti) ma soprattutto in ricezione dove ha commesso troppi errori. Alla lunga non è riuscito a riprendersi come ci si poteva aspettare, concludendo in maniera deludente.

 

IVAN ZAYTSEV: 5,5. Non è stato lo Zar dei giorni migliori. Contro gli USA aveva sfoderato un servizio da urlo, stasera i nove metri non lo hanno esaltato. Nel terzo set ha provato a crederci agendo in prima persona in attacco, tentando qualsiasi colpo possibile: il 65% in fase offensiva e i 17 punti a referto sono cifre da vero campione ma è un po’ mancato il leader carismatico che conosciamo. La caccia all’oro, desiderato per quattro anni, è purtroppo finita con l’argento.

 

OSMANY JUANTORENA: 5. È mancata la ricezione della Pantera, dirompente in attacco ma solo a tratti. Ha sofferto più di altri la serata no di Giannelli, ha iniziato al meglio poi alla lunga è calato. Le sue lacrime a fine partita sono purtroppo la cartolina di questa Olimpiade: una grande impresa purtroppo terminata con una delusione.

 

EMANUELE BIRARELLI: 6. Il suo cuore non è mai mancato, 4 muri per provare a frenare l’avanzata brasiliana, il primo tempo è una delle poche armi che ha girato al meglio. Un esempio in campo, alla terza Olimpiade della carriera. Dovrebbe chiudere qui la sua carriera in azzurro dopo averci regalato tanto: staremo a vedere.

 

SIMONE BUTI: 5. Il centrale ha faticato a ingranare e a prendere possesso della partita, venendo anche chiamato poco in causa. A muro abbiamo a tratti faticato e lui non ha saputo ripetersi sui suoi consueti livelli di qualità.

 

MASSIMO COLACI: 5,5. Dall’altra parte della rete Serginho ha fatto il fenomeno vero e il confronto è deficitario per il nostro libero, calato rispetto a tutto il torneo. Bene alcune difese ma è mancata la continuità che è solito dare.

 

DANIELE SOTTILE: S.V. Prova a dare una scossa al servizio a metà del secondo set, dà una fiammata che ci permettere di rientrare ma purtroppo dura poco.

SALVATORE ROSSINI: S.V. Subentra per la parte finale di primo e terzo set.

Non entrati: LUCA VETTORI, MATTEO PIANO.

 

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