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Arrampicata Sportiva, Stefano Ghisolfi si racconta: “Che bello l’ingresso alle Olimpiadi! Prossimo obiettivo i Mondiali. Vi spiego il mio sport”

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L’arrampicata sportiva è ufficialmente diventata uno dei nuovi sport che verranno inseriti all’interno del programma a cinque cerchi. Questa fantastica disciplina farà il proprio debutto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e l’Italia punta tantissimo su Stefano Ghisolfi, attualmente uno dei migliori interpreti in assoluto a livello planetario.

Il 23enne torinese ha già conquistato 3 podi in Coppa del Mondo ed è Campione Italiano ininterrottamente dal 2012. Un giovane ambizioso che punta a grandi traguardi, a cominciare dagli ormai imminenti Mondiali che scatteranno domani a Parigi.

 

Come hai accolto la notizia che l’arrampicata sportiva è stata inserita nel programma olimpico? Il tuo obiettivo è già diventato Tokyo 2020?

Sicuramente la considero una buona notizia, un passo importante per il nostro sport che apre nuove prospettive, molte possibilità anche non direttamente legate alle Olimpiadi. Il mio obiettivo principale di quest’anno sono i Mondiali a Parigi (dal 14 al 18 settembre, ndr), dopo si vedrà!”.

 

Come e quando hai iniziato a praticare l’arrampicata sportiva?

Ho iniziato 12 anni fa. Prima facevo gare in mountain bike con mia sorella (ancora adesso compete con Stefano, mentre i loro genitori non sono degli scalatori, ndr), ma dopo una di queste gare in Val d’Aosta degli amici ci fecero provare a scalare su una diga artificiale attrezzata e ci trovammo subito bene. A quel punto ci iscrivemmo a un corso di arrampicata alla SASP a Torino e incominciammo a partecipare alle prime gare giovanili dopo poco tempo!”.

 

Cos’è per te l’arrampicata sportiva?

“È la mia passione, la mia motivazione, quello che mi fa alzare la mattina con la voglia di andare avanti e migliorare ogni giorno di più!”.

 

Ci spieghi come funziona l’arrampicata sportiva? Specialità, regolamento…

“L’arrampicata sportiva si divide in 3 discipline: Lead, Bouldering e Speed. L’arrampicata lead (o difficoltà) si pratica su pareti alte fino a 20 metri circa, con la protezione di una corda, che serve solo come sicurezza. L’obiettivo della gara è salire il più possibile lungo un percorso tracciato di difficoltà progressiva, vince chi arriva più in alto. Il bouldering si pratica su delle pareti più basse, con la sicurezza di materassi a terra, ci sono 4 o 5 problemi tracciati e bisogna salirne il più possibile. La speed si corre su due pareti identiche: chi arriva primo in cima vince”.

 

Stai andando molto bene nel circuito di Coppa del Mondo e tra pochi giorni inizieranno i Mondiali. Con che obiettivi ti presenti?

“Il primo obiettivo è sicuramente centrare la finale e poi potrei puntare a un podio se tutto va bene!”.

 

Che tipo di arrampicatore ti definiresti? Che aggettivi useresti per descrivere il tuo stile?

Il mio stile è fisico: sono portato a scalare pareti molto strapiombanti, anche tetti. Mi trovo meglio su un tetto che su una placca appoggiata”.

 

L’arrampica sportiva in cosa differisce rispetto a quella in paesaggi naturali? Che differenze esistono?

Oltre all’aspetto sportivo dell’arrampicata esiste anche l’arrampicata su roccia: lì non ci sono giudici o regole ferree come in gara ma ognuno può misurare il proprio limite provando delle vie di diversa difficoltà che si trovano nelle falesie. La maggior parte degli scalatori è più vicino al mondo della roccia che a quello delle gare”.

 

Quali sono i grandi big del circuito, i nomi assolutamente da conoscere per chi desidera avvicinarsi all’arrampicata?

I grandi nomi attuali sono Adam Ondra, Domen Skofic, Jakob Schubert, Sean Mccoll, Romain Desgranges e Gauthier Supper, (e spero anche di essere tra questi) sono i papabili per i Mondiali a Parigi ed è davvero difficile poter fare qualche previsione perché nessuno prevale in modo assoluto sugli altri”.

 

Secondo te, se una persona inizia ad allenarsi ora che possibilità ha di qualificarsi alle Olimpiadi e di ottenere un risultato rilevante? I medagliati di Tokyo saranno ragazzi che praticano già questa disciplina oppure assisteremo a delle sorprese?

Secondo me in 4 anni tante cose possono cambiare: alcuni nomi saranno quelli già presenti e ci saranno anche nuovi giovani di sicuro, ma è difficile capire come allenarsi perché non si sanno ancora i criteri per la qualificazione alle Olimpiadi”.

 

Si sa già quali saranno le specialità di arrampicata che saranno presenti alle Olimpiadi? Assisteremo alle classiche tre che siamo abituati a vedere oppure ci sarà un taglio?

Ci saranno tutte e tre le specialità ma in formato combinata, ovvero con una medaglia assegnata al migliore nella somma delle tre specialità. Ancora non si sa bene come sarà organizzato nel dettaglio”.

 

Come può un ragazzo avvicinarsi all’arrampicata e incominciare a praticarla? Quali sono i centri di riferimento?

È facilissimo: basta cercare un centro nella propria città o nelle vicinanze e iscriversi a un corso. Con un po’ di esperienza si potrà poi andare a scalare in falesia (una delle grandi passioni di Stefano insieme alla fotografia, ndr) con gli amici o continuare ad andare in palestra. Di palestre ce ne sono in tutta Italia e ne stanno nascendo sempre di più”.

 

stefano.villa@oasport.it

(foto di Yanne Golev dal profilo Facebook di Stefano Ghisolfi)

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