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Atletica, Paralimpiadi Rio 2016: la storia di Emanuele Di Marino, tra sport e sentimento

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Salentino di nascita, Emanuele Di Marino convive dalla nascita con un piede torto congenito che ha limitato le facoltà motorie, ma sicuramente non la sua voglia di sport e di rivalsa nei confronti della sua disabilità. Sin da molto giovane comincia a praticare l’atletica paralimpica, ma è nel 2014 che si toglie le maggiori soddisfazioni, conquistando il bronzo ai Great Manchester CityGames sui 100, oltre quello sui 400 agli Europei di Swansea, nella categoria T44.

E’ però il 2015 l’anno della definitiva consacrazione, quando all’IPC Athletics Grand Prix di Grosseto 2015 vince la medaglia d’oro nei 100 metri e timbra la seconda prestazione mondiale stagionale sui 400, con il crono di 55”70′, vicino al suo personale di 55”07, e proseguendo la stagione con i quarti posti al Great Manchester CityGames 2015 e al New Castle IAAF 2015.

E’ sentimentalmente impegnato con la paratleta Arjola Dedaj, con la quale a Rio costituirà una coppia di atleti azzurri con speranze di medaglia, dopo anche gli ottimi risultati dei Campionati Europei di Grosseto, dove il campano è riuscito ad appendersi al collo ben tre medaglie.

Foto: FISPES

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gianni.lombardi@oasport.it

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