Atletica
Atletica, Paralimpiadi Rio 2016: nuovo successo per McFadden, assegnati dodici titoli paralimpici
La sessione serale dell’atletica leggera ai Giochi Paralimpici di Rio 2016 ci ha regalato ben dodici finali, con l’assegnazione di altrettante medaglie d’oro e la caduta di quattro record mondiali.
Tripletta statunitense nella prova dei 5.000 metri T54 al femminile: la fuoriclasse Tatyana McFadden ha infatti tagliato il traguardo in 11’54″07, ottenendo una nuova medaglia d’oro e precedendo le compagne di squadra Chelsea McClammer ed Amanda McGregory dopo una gara tattica che le atlete a stelle e strisce hanno saputo gestire magistralmente.
I 200 metri T43-44 femminili hanno visto il successo dell’olandese Marlou van Rhijn, che in 26″16 ha stabilito un nuovo primato paralimpico. Medaglia d’argento per la tedesca Irmgard Bensusan (26″90), bronzo per la francese Marie-Amélie Le Fur (27″11), già campionessa paralimpica nel salto in lungo e nei 400 metri. L’azzurra Giusy Versace, unica italiana presente in questa sessione, ha chiuso ottava in 28″90.
Oro namibiano nei 200 metri T11 maschili: a tagliare per primo il traguardo è stato infatti Ananias Shikongo, che con la sua guida Even Tjiviju ha realizzato il nuovo primato paralimpico della categoria in 22″44. Sul podio anche due brasiliani: Felipe Gomes e Jonas De Lima Silva hanno chiuso secondi (22″52), mentre Daniel Silva e Heitor De Oliveira Sales hanno ottenuto il terzo posto (23″04).
Trionfo cubano nei 100 metri T12 maschili: la medaglia d’oro è andata a Leinier Savón Pineda, che con il tempo di 10″97 è stato l’unico a scendere sotto la barriera degli undici secondi, anche se non è riuscito ad attaccare il primato paralimpico. Il caraibico ha battuto sul traguardo il sudafricano Ndodomzi Jonathan Ntutu (11″09) ed il tedesco Thomas Ulbricht (11″39).
Nei 100 metri T42, invece, è stato l’australiano Scott Reardon ad ottenere la medaglia d’oro con il nuovo primato paralimpico di 12″26, precedendo il danese Daniel Wagner ed il britanico Richard Whitehead, appaiati in seconda posizione con il tempo di 12″42.
Nel getto del peso F35 femminile, la cinese Wang Jun ha realizzato un nuovo record mondiale con un lancio da 13.91 metri, battendo l’ucraina Mariia Pomazan (13.59 metri) e la padrona di casa brasiliana Marivana Oliveria (9.28 metri).
Vittoria tunisina nel lancio del disco della classe F40-41 femminile: Raoua Tlili si è infatti aggiudicata la medaglia d’oro con il nuovo record mondiale di 33.38 metri, lasciando solamente le briciole alle avversarie. In seconda posizione troviamo dunque l’irlandese Niamh McCarthy (26.67 m), mentre terza è l’altra tunisina Fathia Amaimia (26.16 m).
Gli 800 metri T53 maschili hanno visto la vittoria del thailandese Pongsakorn Paeyo, che al termine di una gara tattica, tipica caratteristica delle gare di mezzofondo in carrozzina, ha fatto valere le sue doti in volata per chiudere in 1’40″78, precedendo sulla linea d’arrivo il francese Pierre Fairbank (1’40″97) ed il canadese Brent Lakatos (1’41″09).
Il tiro del giavellotto per la classe F34 maschile ha visto il successo del colombiano Mauricio Valencia, che ha fatto volare il suo attrezzo per 36.65 metri, battendo così il cinese Wang Yangzhang (34″15) e l’iraniano Mohsen Kaedi (33″42).
Doppietta cinese nel salto in lungo T38 maschile, con Hu Jianwen che ha stabilito il nuovo primato paralimpico con un balzo da 6.64 metri, che gli ha permesso di fare meglio del connazionale Zhong Huanghao, che pure ha realizzato il proprio personal best con 6.59 metri, un centimetro in più del sudafricano Dyan Neille Buis.
La staffetta 4×100 metri femminili per le classi T35-38 ha visto il successo della Cina, che ha stabilito un nuovo primato mondiale in 50″81. Medaglia d’argento per la Gran Bretagna (51″07), bronzo per l’Australia (55″09). In gara anche le staffettiste della 4×400 metri T53-54, con un verdetto particolare: la Cina ha vinto con il nuovo record mondiale in 3’32″11 davanti all’Australia (3’46″63), ma non è stata assegnata la medaglia di bronzo, visto che sia gli Stati Uniti delle sorella McFadden che la Turchia sono stati vittime di squalifiche.
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giulio.chinappi@oasport.it