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Atletica, Paralimpiadi Rio 2016: Roberto La Barbera, un campione che ha saputo rialzarsi più volte

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Cadere per due volte e avere la capacità di rialzarti non è facile. Roberto La Barbera ci è riuscito e a 49 anni sarà al via delle Paralimpiadi di Rio 2016 con la voglia e l’entusiasmo della prima gara e con l’obiettivo di mettersi al collo un’altra medaglia olimpica.

Si parlava di due cadute e nel primo caso Roberto non ha colpe, perchè a volte la vita ti mette di fronte ad ostacoli che appaiono insormontabili e anche troppo ingiusti. Era il 1985 e il nativo di Alessandria ai tempi non era ancora un atleta di fama mondiale, anzi con lo sport non aveva nulla a che fare: Roberto faceva il ballerino professionista ed un giorno un gravissimo incidente con la moto lo costrinse all’amputazione sotto al ginocchio della gamba destra.

Di colpo Roberto non può più ballare, anche perchè ai tempi la medicina e la tecnologia non erano ancora all’avanguardia come adesso e per un amputato era difficile trovare delle protesi specializzate come quelle attuali. Il piemontese, però, non molla e nel 1996 guardando alla tv Tony Volpentest (nato senza gambe e braccia) correre alle Olimpiadi ecco che ha una folgorazione e in lui nasce l’idea di diventare un atleta.

I duri lavori e i grandi allenamenti cominciati a 30 anni hanno i loro frutti e “Il Barbaro” comincia a stracciare tutti i record, vincere medaglie agli Europei e ai Mondiali, ma soprattutto nel 2004 ad Atene riesce a salire sul podio olimpico, conquistando l’argento nel salto in lungo.

Arriverà anche Pechino, ma questa volta c’è solo un ottavo posto e qualche stagione dopo ecco la seconda caduta, forse la più pesante per un atleta: il doping e Roberto subisce una squalifica di due anni. Sembra essere la fine della carriera ed invece il piemontese capisce l’errore e decide di continuare ad allenarsi e fare sacrifici e alla fine ecco le Paralimpidi di Rio come traguardo finale.

Una storia incredibile e che è già stata racchiusa in un libro “Storia di un ragazzo in gamba”, che addirittura diventerà un film per il cinema. Cadere e sapersi rialzare, magari cercando di saltare sempre più lontano, in mezzo alla sabbia oppure su quel podio tanto ambito.

 

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foto da pagina FB di Roberta Vinci

 

 

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