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Atletica, Paralimpiadi Rio 2016: Ruud Koutiki Tsilulu, dalla guerra civile al sogno di una medaglia

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Di origine congolese, Ruud Lorain Flovany Koutiki Tsilulu sarà, insieme a Xenia Palazzo, uno dei due atleti con disabilità intellettiva che rappresenteranno l’Italia ai prossimi Giochi Paralimpici di Rio 2016.

Nato a Brazzaville il 19 ottobre 1989, Koutiki Tsilulu rischia la vita sin dai suoi primi momenti a causa di un’ipossia cerebrale, che gli causa lesioni permanenti. All’età di dieci anni, per sfuggire ai conflitti del suo Paese, Ruud si trasferisce con la sua famiglia a Parigi, per poi stabilirsi definitivamente in provincia di Ascoli Piceno, a Caselle di Maltignano. Avvicinatosi all’atletica grazie alla scuola, inizia subito ad ottenere risultati sorprendenti che lo incitano ad intraprendere la carriera agonistica, venendo tesserato per la Fisdir, Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva e Relazionale, all’interno della categoria T20.

Ai Global Games del 2011, competizione dedicata agli atleti con questa disabilità, ottiene la sua prima vittoria internazionale, dominando i 100 metri ad Imperia. Nel 2013 diventa invece campione europeo dei 200 metri ad Istanbul, in Turchia, mentre ai Mondiali di Praga colleziona due medaglie, l’argento dei 100 metri ed il bronzo nel salto in lungo. La sua parabola continua l’anno successivo: a Reims, in Francia, si laurea campione mondiale indoor dei 60 metri e dei 200 metri, finendo secondo nei 400 metri. Il giro di pista lo vede poi conquistare due titoli europei sia nella rassegna INAS che in quella IPC: a Swansea, in particolare, stabilisce il proprio primato personale di 49″73.

Quest’anno è stato protagonista dei Mondiali INAS di Ancora, nella sua regione, dove ha conquistato l’argento ed il bronzo con le staffette 4×200 metri e 4×400 metri. Dopo essere passato per un sesto posto sui 400 metri agli Europei di Grosseto, Ruud Koutiki Tsilulu è pronto per correre proprio il giro di pista alle Paralimpiadi di Rio 2016. L’italo-congolese si è così confessato al sito SuperAbile: “Partecipare a una Paralimpiade è un’opportunità che non capita a tutti gli atleti: ringrazio la Federazione, la Nazionale, il mio Presidente e i miei tecnici per avermi dato la possibilità di essere a Rio. L’avversario che devo temere maggiormente sono proprio io, perché so che devo impegnarmi al massimo se voglio raggiungere obiettivi importanti. Vestire la maglia della Nazionale è un privilegio per me perché l’Italia è un Paese che mi ha dato l’opportunità di essere quello che sono oggi“.

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giulio.chinappi@oasport.it

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