Ciclismo
Ciclismo, Europei 2016: Italia, bilancio positivo. Mancano solo le vittorie
Con sette podio all’attivo la spedizione italiana è stata la più premiata dei Campionati Europei di ciclismo 2016 che si sono conclusi ieri a Plumelec. Nonostante questo, però, gli azzurri si sono dovuti accontentare del quarto posto nel medagliere, maturato a causa dei pochi ori conquistati rispetto al numero totale di medaglie.
La rassegna continentale, per l’Italia, è iniziata nel migliore dei modi con la doppietta di Lisa Morzenti e Alessia Vigilia nella cronometro delle Juniores, confermata nella stessa specialità tra gli uomini a livello Under 23 e élite maschile con Filippo Ganna e Moreno Moser, rispettivamente argento e bronzo. Bene, gli azzurri, anche nelle prove in linea: le medaglie sono arrivate grazie a Elisa Balsamo (donne Junior), Andrea Vendrame (uomini Under) e Elisa Longo Borghini (donne élite).
La carrellata di medaglie, conquistate di fatto in tutte le categorie salvo quella degli uomini Junior in cui il risultato conta meno rispetto alla crescita degli atleti, sottolinea la completezza della squadra, che è stata in grado di disimpegnarsi con discreti risultati in tutte le gare cui ha preso parte. Se le prove a cronometro hanno premiato il singolo, va sottolineata anche la compattezza e la sagacia tattica delle squadre nelle prove in linea, un vezzo del nostro movimento che difficilmente si vede all’estero.
L’Italia ha sempre corso da assoluta protagonista, senza mai subire la corsa e provando ad attaccare e creare situazioni pericolose. L’emblema di questo impegno è stata la prova degli uomini, che non hanno raccolto nulla di meglio di un nono posto pur risultando la miglior nazionale in strada per qualità e quantità delle azioni tentate nell’arco dei 233 chilometri di gara.
Guardare solamente i risultati in un contesto molto particolare e che esclude ormai gran parte del movimento ciclistico mondiale può essere fuorviante. Quello che deve fare bene sperare gli appassionati del Bel Paese è stata la compattezza e il senso di squadra di tutte le formazioni azzurre, in bici quanto al di fuori del contesto agonistico. Sono mancate le vittorie e l’acuto, ma è proprio quest’atteggiamento che in ottica futura può fare la differenza tra tanti possibili successi e la rassegnazione a recitare un ruolo da comprimari con la crescita dei livelli di competitività in tutto il mondo.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Twitter Federciclismo