Ciclismo
Ciclismo – Europei 2016, le pagelle: Ulissi non punge nel finale. Sagan col sorriso
A Plumelec, in Bretagna, è andata in scena la prima edizione dei Campionati Europei di ciclismo su strada riservata ai professionisti. Le pagelle della corsa.
SAGAN Peter, voto 10: nel finale deve muoversi senza squadra, ma la cosa non lo preoccupa. Sceglie la ruota giusta, reagisce bene e sul rettilineo finale non lo tiene nessuno. La vittoria del Mondiale sembra averlo sbloccato definitivamente e ora gli viene tutto facile. Non potrà indossare, almeno fino a metà ottobre, la maglia di campione Europeo. In ogni caso, anche l’iride gli dona. Capisce di aver vinto a più di 50 metri dal traguardo e da star qual è regala un sorriso al pubblico esplicativo della facilità con cui si è imposto.
ALAPHILIPPE Julian, voto 8: a differenza di Sagan nel finale è disordinato, non trova subito il posto giusto ed è costretto a recuperare. Poi, di conseguenza, non può nemmeno provare a tenere le ruote dello slovacco. L’ennesima conferma, ma manca ancora il piazzamento importante.
MORENO Daniel, voto 7: gli si può imputare la scelta atipica di lanciare una volata lunghissima con Sagan a ruota, di fatto concedendo la vittoria allo slovacco. In ogni caso, sfrutta bene l’assenza di Valverde e Rodriguez per cogliere un bel podio e una bella medaglia di bronzo.
DUMOULON Samuel, voto 7: due francesi nei primi quattro, un bellissimo risultato nella corsa di casa. Nonostante i suoi 36 anni, il velocista compatto colpisce ancora. Per i transalpini anche Tony Gallopin settimo.
VAKOC Peter, voto 7: il ceco è ancora giovane ma negli ultimi 2 anni ha mostrato grandi cose. Il quinto posto odierno al termine di una gara molto dura potrebbe essere il preludio di un’ulteriore salto di qualità nella prossima stagione.
GILBERT Philippe, voto 6,5: tra i favoriti della vigilia è stato l’unico ad anticipare (a differenza di un Rui Costa, ad esempio, voto 5,5) in un bel gruppetto stoppato dall’azione combinata di diverse squadre. Nel finale, poi gli mancano le gambe per provare a fare meglio di ottavo.
ULISSI Diego, voto 5,5: il nono posto finale è l’emblema del “vorrei ma non posso”. Il toscano si muove bene per tutta la gara, navigando nelle zone prestigiose del gruppo. La squadra lo pilota e lo porta davanti all’imbocco della salita finale dove però non ha il cambio di ritmo per giocarsi il podio. Ancora una vola in determinati contesti mostra dei limiti, da capire se e quando riuscirà a colmarli.
MOSER Moreno, VILLELLA Davide, voto 7,5: citiamo loro ma il voto si estende a tutta la squadra (Aru in particolare). Si muovono in maniera perfetta. Il primo attacca all’inizio dell’ultimo giro, il secondo parte ai piedi dell’ultima salita: l’Italia sa cosa deve fare e lo fa bene, inserendosi in tutti gli attacchi e creando situazioni pericolose. Ancora promosso, dunque, Davide Cassani. Manca il risultato, ma la sensazione è che gli azzurri abbiano fatto tutto quanto potevano.
MARTIN Daniel, POELS Wout voto 4: vincitori della Liegi in passato, autori di una gara anonima chiusa tra la decima e la ventesima piazza senza mai mettere fuori il naso. Poco.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo