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Ginnastica, hackerati i server della WADA. Emergono certificati per Simone Biles: sostanze dopanti assunte a Rio 2016?

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Una crew di hacker, verosimilmente russi, ha bucato i server della WADA, l’agenzia mondiale antidoping. Carte alla mano sostengono che alcuni atleti statunitensi hanno partecipato alle ultime Olimpiadi sotto l’effetto di sostanze dopanti.

Tra i vari sportivi c’è anche il nome di Simone Biles, dominatrice indiscussa della ginnastica artistica nell’ultimo quadriennio, vincitrice di quattro medaglie d’oro a Rio 2016 e atleta più vincente della storia ai Mondiali. La 19enne di Columbus avrebbe assunto metilfenidato (uno psicostimolante) e anfetamine, sempre sotto ricerca medica.

La positività dell’atleta a queste sostanze è stata più volte rilevata durante la competizione ma non è mai stata comunicata perché l’atleta aveva un apposito Tue (therapy use exemption), autorizzato dalla Federazione Internazionale.

Precisiamo che non sussistono degli illeciti: l’assunzione di queste sostanze è stata autorizzata dagli organi competenti. Rimane però ignota la motivazione per cui Simone Biles sia dovuta ricorrere a certi medicinali.

Attendiamo sviluppi e una risposta da parte della Federazione Internazionale: la stella indiscussa della Polvere di Magnesio sta subendo il primo attacco della carriera e non da parte di un’avversaria.

 

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