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Golf, Open d’Italia 2016: regna l’incertezza ad un giro (e mezzo) dalla fine. Chi alzerà l’ambito trofeo?

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Volge al termine la 73esima edizione dell’Open d’Italia, la più tribolata dell’ultimo decennio a causa dell’intensa pioggia che ha scombussolato il programma durante i primi tre giorni del torneo. Quasi tutti i partecipanti che hanno superato la mannaia del taglio non hanno potuto completare ieri il terzo giro a causa del sopraggiungere dell’oscurità, che ha imposto l’interruzione della competizione dopo 12 ore di gara. È necessario dunque un ulteriore preambolo al mattino per definire la graduatoria prima dell’ultimo decisivo round finale, anche se le gerarchie attualmente appaiono già abbastanza delineate. In testa c’è il francese Alexander Levy, autore di un exploit nelle prime 12 buche del terzo giro in virtù del quale ha scalato posizioni su posizioni, andandosi a prendere inaspettatamente la vetta della classifica. La continuità, invece, è il valore aggiunto di Francesco Molinari e Danny Willett, i due atleti più convincenti finora dell’intero lotto dei partecipanti. Molinari ha tutta l’intenzione di ripetere l’impresa del 2006, quando si presentò al mondo con un successo inatteso nell’Open d’Italia, mentre Willett è smanioso di dare ulteriore linfa alla sua ascesa repentina ai vertici delle classifiche mondiali dopo aver vinto il recente Master di Augusta. Entrambi dovranno tenere a freno l’enorme pressione concentrata sulle loro spalle per cercare di confermare un trend che, se ripetuto oggi, potrebbe regalare ad uno dei due l’ambito trofeo, corredato da un cospicuo premio in denaro pari a 500mila euro. Sono gli inglesi, gli spagnoli e gli svedesi a dominare comunque la scena sul green del Golf Club Milano. Tra i primi venti, infatti, figurano ben otto componenti della pattuglia britannica, tra cui Chris Paisley e Chris Hanson, attualmente secondi a pari merito con Molinari e con il loro connazionale Willett. Quattro sono, invece, gli spagnoli nel gruppo di testa, sornioni alle spalle dei primi della graduatoria. Tra essi, il più temibile appare Rafa Cabrera Bello, risalito alla grande dopo un avvio stentato e capace di piazzare un fenomenale -10 nelle ultime 34 buche, frutto di 11 birdie e un solo bogey. Gli scandinavi Robert Karlsson e Rikard Karlberg, detentore del trofeo, stazionano altrettanto nelle posizioni di vertice sin dalle prime battute della gara e non hanno la minima intenzione di mollare la presa sui primi. Sarà interessante capire quante chances avranno, infine, il belga Nicolas Colsaerts e il tedesco Martin Kaymer di recuperare sui primi, partendo da un -8 che non sarebbe neppure tanto malvagio se il punteggio medio non fosse così basso, in virtù di un green su cui i rimbalzi anomali sono ridotti ai minimi termini a causa della pioggia. C’è attesa anche per i colori azzurri e per la possibilità di un buon piazzamento da parte di Nicolò Ravano, ottimo con il suo -7 dopo 15 buche del terzo round, e di Nino Bertasio, che detiene lo stesso punteggio del connazionale dopo 10 buche del penultimo giro. Poche le chances di recuperare tante posizioni per Andrea Pavan (-3) e soprattutto per Renato Paratore, il quale ha vanificato la rimonta abbozzata nel secondo giro con un disastroso +5 nel terzo round, frutto di sei bogey e un double bogey che hanno fatto storcere il naso anche ai suoi più accaniti fan. Fra poche ore, pioggia permettendo, sarà un avvincente ultimo giro a decidere il vincitore del torneo, dopodiché calerà il sipario sull’Open d’Italia 2016 e i riflettori si accenderanno sul Minnesota, dove fra nove giorni avrà inizio la 41esima edizione della Ryder Cup.

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