Golf
Golf, Paratore salta tre controlli antidoping! Rischio squalifica o malinteso?
Un avvio stentato all’Open d’Italia, ma soprattutto una brutta gatta da pelare. Renato Paratore, 19enne talento del golf italiano, rischia un deferimento con successiva squalifica per aver saltato il terzo controllo antidoping imposto dalla Nado Italia. Ma ripercorriamo gli eventi. Tutti gli atleti dispongono di un’applicazione sul cellulare che consenta loro di riferire agli ispettori il luogo in cui si trovano ogni giorno tra le 7 e le 8 del mattino. Paratore, irreperibile già in due precedenti occasioni, non ha aggiornato l’applicazione e ha saltato un controllo previsto per mercoledì sera a Roma. La vicenda si tinge di giallo per un fattore tutt’altro che trascurabile. Il giovane golfista azzurro, infatti, si trova al Golf Club Milano sin da lunedì per partecipare all’Open d’Italia e un ipotetico controllo antidoping a Roma sarebbe stato quantomeno bizzarro, vista la coincidenza con il torneo più importante organizzato nel Bel Paese. La difesa del ragazzo comunque non si è fatta attendere. “Da giorni stavo tentando di entrare nell’applicazione per aggiornare la mia posizione, ma non ci sono mai riuscito neppure dopo aver cambiato la password – ha spiegato Paratore alla Gazzetta -. Lo stesso problema tra l’altro già si era verificato in passato. Sono pulito, non ho nulla da nascondere. Sono disposto a sottopormi anche a tre controlli al giorno“. Paratore si professa innocente e ieri mattina, prima dell’inizio dell’Open, si è recato spontaneamente dinanzi agli ispettori antidoping dell’European Tour per sottoporsi al controllo. La circostanza appare alquanto controversa. Paratore rischia di essere sospeso e deferito dalla Procura antidoping, ma il suo tentativo di rimediare al “guasto” dell’applicazione (così definito dal suo legale Gianfranco Tobia) potrebbe attenuare la sua posizione, com’è accaduto in passato con i 26 componenti della squadra azzurra di atletica leggera e con il pallanuotista Alex Giorgetti. Diversa è stata, invece, la sorte del pugile Manuel Cappai, sospeso per un anno, e del canottiere Vincenzo Abbagnale, squalificato per 16 mesi. Toccherà ora agli avvocati dimostrare che la “negligenza” di Paratore sia dipesa effettivamente da un guasto dell’applicazione, in modo tale da eludere qualsiasi ipotesi di squalifica che rischierebbe di generare un clima di negatività intorno al talento più cristallino del golf nostrano.
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Foto: Facebook Renato Paratore