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Max Biaggi a processo oggi per evasione fiscale. Chiesti 17 milioni di risarcimento

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Si è svolta stamane la prima udienza del processo che vede coinvolto il campione delle due ruote Max Biaggi per evasione fiscale. Secondo l’accusa, il Corsaro avrebbe costituito società fittizie per evitare di pagare tasse allo Stato italiano per un ammontare di 18 milioni di euro.

Secondo il Pm, Giancarlo Cirielli, la Media & Sporting ltd con sede a Londra fino al 2007, la Max Biaggi racing s.a.r.l. costituita appositamente nel principato di Monaco e infine, a partire dal 2013, la Vuzela s.l.u. con sede a Madrid, sarebbero state appositamente incaricate dal pilota romano di gestire i suoi diritti d’immagine per sfuggire al pagamento delle imposte nel nostro Paese.

Dure le parole dell’avvocato Carlo Maria Pisana, che in rappresentanza del Fisco ha chiesto che si faccia giustizia affinché questa vicenda possa essere d’esempio a tutti: “Spesso si parla dei problemi fiscali dei personaggi dello sport e dello spettacolo come argomento di gossip, quasi sullo stesso piano di una delusione sentimentale o di un cambio di sponsor. Si rischia così di veicolare l’inaccettabile messaggio che questo tipo di condotta sia veniale, una specie di inevitabile conseguenza della notorietà, e perdere di vista che si tratta invece della violazione dei doveri di solidarietà verso la collettività”.

Accusa gravissima, che ricorda la vicenda che ha colpito già un altro campione delle moto: Valentino Rossi, costretto poi a risarcire l’Erario con 35 milioni di euro. Non si tratta, però, che del primo passo di un lungo processo. La difesa, infatti, ha già presentato al giudice i documenti che attestano come il loro assistito sia effettivamente residente nel Principato di Monaco da oltre vent’anni.

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Immagine: foto di Fabio Bosi

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