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Motocross delle Nazioni Maggiora 2016: Febvre è tornato, Cairoli predica nel deserto. Iella Team Usa!

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Il Motocross delle Nazioni 2016 è stato bellissimo e spietato. Uno spettacolo nello spettacolo dello spettacolo: la cornice eccezionale garantita dai 50 mila del Maggiora Park ha nobilitato un evento già di suo estremamente prestigioso. Un’edizione che, analizzando gli sviluppi strettamente agonistici, ha vissuto momenti tecnici ed emotivi di sommo livello. Peccato solo per l’assenza dell’ultim’ora del nuovo fenomeno della MXGP, Tim Gajser, che ha privato il parterre novarese del nuovo Roi

Ha vinto la Francia, per il terzo anno di fila, soprattutto grazie alle due stilettate del suo astro più luminoso: Romain Febvre. Il rider dell Yamaha ha regalato sprazzi di quel Febvre capace di vincere il Mondiale della classe regina e il MXoN nel 2015, a nemmeno 24 anni. Il primo posto in gara-1 e il quarto in gara-3 (con sorpasso in Zona Cesarini ai danni di Tommy Searle) sono risultati assolutamente decisivi per regalare allo sport d’Oltralpe il quarto titolo nella storia della cosiddetta Olimpiade del Motocross.

Febvre ha così parzialmente riscattato un 2016 fatto più di ombre (e giorni di infortunio…) che di luci; potrebbe quindi essere ripartita da Maggiora la rincorsa del funambolo francese alla Corona iridata della MXGP. Si vedrà ma, per onestà di informazione, va detto che senza l’assurdo incidente accorso allo statunitense Jason Anderson (Open), subito dopo la splendida vittoria in gara-2, probabilmente avremmo avuto un altro epikogo. Colpito da una moto mentre festeggiava l’importante affermazione nella manche MX2 vs Open, l’americano della Husqvarna non ha ricevuto l’ok dei medici per prendere parte all’atto conclusivo che avrebbe potuto riportare oltreoceano il Motocross delle Nazioni, dopo cinque anni di digiuno a stelle e strisce. Il grave errore ed il decimo posto di Cooper Webb in gara-3 hanno invece relegato Team Usa sul terzo gradino del podio a soli 4 punti dalla Francia: che iella!

In mezzo a francesi e statunitensi, sul podio di Maggiora, si sono posizionati meritatamente gli olandesi guidati da un altro autentico fenomeno: Jeffrey Herlings. Il 22enne già vincitore di tre Mondiali MX2 ha incantato in sella alla sua KTM 450 (quella che cavalcherà l’anno prossimo in MXGP, ndr), risultando il migliore in assoluto della categoria Open con un secondo ed un primo posto. Purtroppo per loro, l’inconsistenza di Coldenhoff (MXGP) e, soprattutto, Bogers (MX2) ha giustificato quel misero punticino dividente gli Oranje dal trionfo in Piemonte. Fermo restando il decisivo sorpasso di Febvre al britannico Searle di cui sopra.

Quarti, con non pochi rimpianti, i quotati belgi Strijbos-Van Horebeek-Van Donnick, proprio davanti al terzetto italiano Cairoli-Bernardini-Cervellin. Il monumento vivente del cross azzurro, e non solo, ha predicato nel deserto a Maggiora: i due ottimi secondi posti e il platonico titolo di miglior pilota della MXGP a Maggiora sono stati vanificati dai mediocri piazzamenti di Samuele Bernardini (17-15) e Michele Cervellin (12-13). Purtroppo per il nostro movimento delle due ruote artigliate, i giovani compagni di Tony Cairoli hanno confermato che in Italia non ci sono ancora dei canterani futuribili all’altezza del campione di Patti.

Il tricolore continua a non svettare su tutta la concorrenza, al MXoN, dal 2002. L’appuntamento con il Motocross delle Nazioni e la sfida azzurra sono rinviati a Glen Helen (Stati Uniti), nel 2017: ad anticipare la voglia di riscatto dei prossimi padroni di casa, la ricerca del poker consecutivo da parte dei transalpini e la fine della nostra “assenza”, le parole ambiziose di Tony Cairoli. Il messinese ha dichiarato che vuole tornare a vincere…

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giuseppe.urbano@oasport.it

Foto: Pier Colombo

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