MotoGP

MotoGP: un nuovo Marquez verso il Mondiale. Poche vittorie, tanti podi e continuità da ragioniere

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210 punti, 3, vittorie e 9 volte sul podio. Sono questi i numeri di Marc Marquez alla vigilia dell’appuntamento di Misano che vede il Cabronçito in testa al Mondiale 2016 con 50 punti di vantaggio su Valentino Rossi e 64 su Jorge Lorenzo. Un gap, a sei gare dal termine del campionato, importante e frutto di un Marquez rinnovato e maturato rispetto al passato.

Dopo gli episodi tanto discussi del 2015 ed altre manovre da circoletto rosso (in negativo) nell’annate passate, lo stile all-in di Marc, per quanto mostrato in questa stagione con l’eccezione dell’ultimo round in Gran Bretagna, sembra essere mutato. Razionalità e freddezza paiono albergare nella mente e nel corpo del Cabronçito. Esempi di questo cambiamento sono le gare di Assen e del Sachsenring, disputate in condizioni di asfalto complicate (bagnato-umido). In entrambe le circostanze, la lettura della corsa è stata perfetta ed al contrario di Rossi e Lorenzo, i punti incamerati in quei due GP sono stati ben 45 (una vittoria ed un secondo posto) contro gli 8 di Valentino ed i 25 di Jorge. 

Un piccolo esempio di come la condotta, da “ragioniere”, dell’iberico gli abbia garantito un tesoretto non indifferente. Qualcuno dirà: “Se Rossi non avesse sbagliato, oppure se non avesse piovuto”. Discorsi da bar dello sport dal momento che in condizioni difficili, il 93 si è dimostrato il migliore, gestendo anche situazioni complesse su una moto che, specie nei primi round, era tutt’altro che performante nel confronto diretto con la Yamaha. Nonostante gli atavici problemi in percorrenza di curva della sua Honda, il fenomeno spagnolo, forte delle proprie convinzioni, ha saputo approfittare degli errori altrui, massimizzando al 100% le proprie prestazioni.

Certo, il magico confronto messo in scena in quel di Silverstone col 46 e Cal Crutchlow, qualche giorno fa, dimostra che l’animus pugnandi non è completamente sopito, per fortuna anche degli appassionati, però è riscontrabile come il processo di maturazione dello spagnolo lo abbia condotto ad un approccio molto più ragionato che, al momento, gli sta dando ragione.

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Foto di Marco Fattori

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