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Roma 2024, Virginia Raggi affonda la candidatura: “Le Olimpiadi sono una presa in giro che favorisce le solite lobby”

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Ora, salvo colpi di scena, è davvero finita. Riportando un’asserzione del presidente del Coni Giovanni Malagò, “per ospitare le Olimpiadi serve un lavoro comune da parte di Comune, Coni e Governo“. Nel momento in cui viene a mancare una delle tre componenti, inevitabilmente la candidatura salta.

E’ quanto accaduto a Roma. Oggi era il giorno decisivo e la sindaca Virginia Raggi, dopo non essersi presentata all’atteso appuntamento con Malagò, ha dato l’annuncio in conferenza stampa: “Abbiamo rispettato la tregua olimpica e paralimpica, quindi siamo qui davanti a voi. Eccoci qui. È da irresponsabili dire sì a questa candidatura. L’abbiamo detto con forza più di una volta, manteniamo la nostra posizione, non abbiamo mai cambiato idea, anzi l’abbiamo rafforzata. Non ipotechiamo il futuro di Roma. Non abbiamo nulla contro lo sport, ma non vogliamo che venga utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città. Quando ci sono le Olimpiadi ci sono tante promesse, come per i Mondiali di Nuoto 2009, ci sono strutture inutilizzate. No alle Olimpiadi del mattone“. (Fonte dichiarazioni: Sportmediaset).

La Raggi ha poi rincarato pesantemente la dose: “Le Olimpiadi sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti. Lo dice l’università di Oxford in questo studio. Mancano solo i dati di Rio, ma abbiamo visto i suoi abitanti, di certo non contenti delle attività preparatorie. Le Olimpiadi del mattone sono una presa in giro per i cittadini e delle città e vanno a vantaggio delle solite lobby“.

Non manca anche una stoccata politica: “Il Pd era d’accordo con Monti quando disse no alle Olimpiadi, quattro anni dopo il Pd ha cambiato bandiera“.

La sindaca cita anche alcuni esempi negativi del passato: “Ricordiamoci dei Mondiali di nuoto 2009, con le piscine abbandonate, delle piste di bob per Torino 2006. La nostra posizione è appoggiata da altri. Ci sono altri sindaci di altre città che hanno detto no alle Olimpiadi, visto i numeri che abbiamo mostrato (come Madrid). Sono eventi che non convengono e non sono sostenibili per le città“.

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