Paralimpiadi

Scherma: Bebe Vio, la ragazza nata con il fioretto in mano con un sogno olimpico

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La storia di Bebe Vio è forse una delle più tristi di quelle dei 101 azzurri che parteciperanno alle Olimpiadi di Rio 2016, ma è anche la storia di una ragazza che non ha mai perso la battaglia contro le difficoltà che la vita le ha messo di fronte e che ora a 19 anni coronerà il suo sogno olimpico. 

Beatrice, ma per tutti Bebe, è nata praticamente con il fioretto in mano, perchè l’amore per la scherma è iniziato quando aveva solo 5 anni. Addirittura per farla competere nelle gare era stata creata una categoria apposta, denominata “ovetto”, appena sotto quella tipica dei pulcini. Un talento ed una classe straordinari e la sensazione di essere davanti all’ennesimo nastro nascente di uno sport che ha regalato tanto al nostro paese.

Poi nel 2008 a soli 11 anni il mondo le crolla addosso. Bebe contrae la meningite e rapidamente subisce l’amputazione sia delle braccia che delle gambe. La malattia le ha tolto quasi tutto, ma non quel suo impareggiabile sorriso e soprattutto quella voglia di lottare e continuare a mantenere una vita che verrebbe difficile a molte persone considerare normale.

Bebe non si abbatte ed è ancora l’ amata scherma ad essere sempre nella sua vita. Con l’aiuto di una straordinaria famiglia e soprattutto del papà Ruggero, inizia la nuova avventura nella scherma in carrozzina. I successi non tardano a mancare e la consacrazione arriva nel 2014 con la vittoria della Coppa del Mondo e di medaglie poi ai Mondiali ed Europei.

A 19 anni ormai Beatrice è un simbolo dello sport paralimpico italiano ed è il volto di uno degli eventi più importanti come i Giochi Senza Barriere. Adesso ci sarà Rio 2016 e le date del 14 e 16 settembre sono già state fissate da tempo sul calendario. La medaglia è un grande obiettivo e soprattutto la testimonianza di come nella vita non bisogna mai mollare e combattere fino all’ultimo senza mai perdersi d’animo. Forza Bebe!

 

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Foto di Augusto Bizzi

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