Seguici su

Scherma

Scherma: la sciabola femminile riparte dall’Olimpiade, ma con molte incognite

Pubblicato

il

Il quarto posto della prova a squadre alle Olimpiadi di Rio 2016 è la base da cui la sciabola femminile italiana deve ripartire dopo stagioni difficili e che hanno portato poche soddisfazioni ai colori azzurri. Si tratta di un’arma che ha sempre visto il dominio di pochissime atlete (Velikaya e Kharlan su tutte) e le nostre portacolori hanno sempre avuto grande difficoltà ad inserirsi.

Rossella Gregorio ed Irene Vecchi hanno già assaporato il podio in Coppa del Mondo e anche agli Europei, ma non sono mai riuscite ad effettuare un definitivo salto di qualità e mantenere una certa continuità di risultati. Sicuramente sono le due sciabolatrici da cui l’Italia deve ripartire maggiormente e che rappresentano due elementi imprescindibili per la squadra.

La migliore a Rio è stata certamente Loreta Gulotta, che si è fermata ai quarti di finale nella prova individuale e anche con la squadra si è comportata molto bene. La siciliana dopo un’ottima Olimpiade vuole confermarsi anche in questa stagione e provare a tenere una continuità che anche lei non ha mai avuto.

Purtroppo rispetto ad altre armi nella sciabola femminile manca un importante ricambio generazionale. Tra europei e mondiali giovani e cadetti sono poche le giovani che possono subito avere un ruolo importante tra le senior e tra queste c’è sicuramente c’è Lucia Lucarini, argento europeo e bronzo iridato.

Deve essere la stagione del rilancio per la sciabola femminile e il tutto può partire dalla prova a squadra. Dei risultati positivi in questo ambito potrebbero davvero portare alla rinascita di un’arma che ha bisogno soprattutto di trovare fiducia in sè.

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Facebook
Clicca qui per seguirci su Twitter

foto di Augusto Bizzi per Federscherma

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità