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Stati Uniti dopati alle Olimpiadi di Rio? Secondo alcuni hacker, sì. Tra i coinvolti Biles e S. Williams
E’ sempre più Guerra Fredda tra Russia e Stati Uniti nel mondo dello sport? Dopo la tormentata estate che ha visto un numero cospicuo di atleti russi saltare le Olimpiadi di Rio 2016 per precedenti casi di doping (con l’esclusione totale per l’intera spedizione paralimpica), ora a vacillare è il sistema statunitense.
Secondo una crew di hacker (che, secondo quanto rivela Repubblica, dovrebbero essere russi), diversi campioni americani hanno gareggiato ai Giochi sotto l’effetto di sostanze dopanti, anche se giustificate da certificati di approvazione.
Gli hacker sono riusciti ad introdursi nel server della Wada, l’Agenzia Mondiale Anti Doping, pubblicando poi numerosi documenti confidenziali che testimoniano l’assunzione di sostanze dopanti. Tra gli atleti coinvolti risulterebbero anche la ginnasta Simone Biles, vincitrice di 4 ori, e la tennista Serena Williams.
Qualora l’autenticità delle carte dovesse venire confermata, gli americani coinvolti non correrebbero comunque il rischio di squalifiche, in quanto l’assunzione delle sostanze è avvenuta, di fatto, dietro approvazione legale…
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Foto: Pagina FB Wimbledon
Nany74
13 Settembre 2016 at 18:28
Chissà come mai, ma nemmeno io sono stupito di questa cosa. Il fatto che più mi stupisce invece è che sia stato necessario un intervento hacker per svelare questo arcano (sempre ammettendo che sia tutto vero). Immagino che se la WADA avesse diffuso le notizie circa l’approvazione del doping per alcuni atleti, le altre federazioni non l’avrebbero presa proprio benissimo. La domanda che mi sorge spontanea è: “Ci sarà dolo in questa cosa?”. Con il doping si rovina lo sport, ma se chi deve controllare fa di questi casini, meglio lasciare tutto al caso………e se qualcuno crepa “in pedana”, beh, non si può dire che non fosse stato avvisato: brutto detto così, ma forse è solo la paura di morire in diretta che potrebbe fermare questo fenomeno….forse.
Luca46
13 Settembre 2016 at 16:38
E’ l’ennesima dimostrazione di quanto la WADA faccia più danni della grandine come si suol dire.
E’ mia opinione che nel mondo dello sport la pratica del doping sia estremamente diffusa, per non dire imposta dai datori di lavoro.
Credo quindi che tutti gareggino volenti o nolenti più o meno nelle stesse condizioni. Poi che il doping sia giusto o meno questo è un altro discorso.
Quello che secondo me va a “dopare” le gare è proprio la WADA che è tutt’altro che trasparente e coerente e a mio avviso condiziona le gare più del doping.
Adesso che salti fuori che degli atleti americani o quant’altro sono stati coperti nell’uso di doping (ammesso che sia vero) non mi sorprende per niente.
Come non mi sorprende per niente che atleti “puliti” risultino positivi ad hoc.