Taekwondo
Taekwondo, CLAMOROSO! Si ritira Carlo Molfetta: “È tempo di insegnare ai giovani”
Un pezzo di storia dello sport italiano del nuovo millennio ha deciso di interrompere l’attività agonistica. Carlo Molfetta ha chiuso la sua carriera a 32 anni dopo aver vinto tutti i principali trofei internazionali del taekwondo: un oro olimpico a Londra 2012, un oro, due argenti e un bronzo ai Mondiali; un oro, un argento e 2 bronzi agli Europei; una Coppa del Mondo e un oro alle Universiadi, a cui vanno aggiunti anche 10 titoli italiani.
Molfetta aveva provato a qualificarsi per i Giochi di Rio dopo un quadriennio travagliato, ma il suo tentativo è sfumato di un soffio e il campione di Mesagne ha optato pertanto per il ritiro dall’agonismo, in ragione di un’età non più verdissima in ottica Tokyo e di un fisico logorato da svariati infortuni che, in ogni caso, non hanno intaccato minimamente il suo immenso talento.
“È tempo di trasferire la mia esperienza e la mia passione ai giovani – ha dichiarato Molfetta in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport -. Dopo aver vinto l’oro olimpico a Londra, sono diventato una sorta di fratello maggiore per i ragazzi della Nazionale. Insieme a loro mi sono allenato e ho cercato di spronarli a dare sempre il massimo. La vittoria non deve essere un’ossessione ma un obiettivo perseguibile con il lavoro e i sacrifici effettuati durante gli allenamenti. Bisogna mettere l’anima in ogni calcio. Mi sono appassionato grazie a mio padre Eupremio, che praticava questo sport, e sin da piccolo firmavo autografi per gioco ai miei compagni di scuola, dicendo che avrei vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi”.
Molfetta a Londra si rese autore di un’impresa epica, battendo in finale il gabonese Obame al termine di una strepitosa rimonta (era sotto 4-9 a meno di 2 minuti dal termine del match) e conquistando l’oro nella categoria +80 kg, grazie al verdetto favorevole dei giudici che hanno riconosciuto la sua superiorità nell’incontro decisivo. L’atleta brindisino, di recente, ha diretto un camp estivo che ha riscosso notevole successo e a Roma sta per inaugurare nel quartiere dell’Eur la scuola di taekwondo del San Gabriel Gymnasium.
Il taekwondo azzurro, intanto, sta vivendo un periodo di transizione e a Rio l’Italia non è riuscita a portare neppure un rappresentante della disciplina. “Ma in prospettiva futura non c’è da preoccuparsi – ha spiegato Molfetta -. Nelle categorie cadetti e juniores abbiamo due campioni del mondo e siamo stati primi agli Europei di due anni fa. Tra Tokyo 2020 e le successive Olimpiadi, magari a Roma, ne vedremo delle belle”. E chissà che qualche suo allievo un giorno non possa ripetere le gesta del maestro, simbolo universale di uno sport che, alle Olimpiadi, prima del suo exploit non aveva mai visto il tricolore svettare così in alto.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Facebook
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Facebook Federazione Taekwondo