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US Open 2016: la caduta dei numeri uno. Kerber la migliore dell’anno, Wawrinka imbattibile in finale. Vinci e Lorenzi unici sorrisi azzurri

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L’ultimo Slam dell’anno si è chiuso con molte sorprese e soprattutto con alcuni importanti ribaltoni. E’ stato certamente lo US Open della caduta dei numeri uno, di Serena Williams e Novak Djokovic, che per la prima volta dal Roland Garros del 2014 entrambi non riescono a conquistare la vittoria finale. Addirittura l’americana ha dovuto subire il sorpasso nella classifica mondiale di Angelique Kerber, mettendo fine ad un dominio che durava dal Febbraio 2013.
Sia Serena che Nole arrivavano, però, a Flushing Meadows con molte meno certezze rispetto alle scorse edizioni, bloccati da qualche acciacco fisico e da risultati che faticavano ad arrivare (Olimpiade deludente per entrambi). Williams si è fermata in semifinale per mano di Karolina Pliskova, mentre Djokovic è riuscito ad arrivare in finale, ma per colpa di un grande Wawrinka e dei problemi con vesciche e forse crampi ha dovuto cedere al suo avversario.

US Open che hanno certificato l’anno assolutamente magico di Angelique Kerber. Secondo Slam della carriera e numero due stagionale dopo gli Australian Open. Un 2016 straordinario con anche la finale di Wimbledon e ai Giochi Olimpici e soprattutto nel quale è riuscita coronare il suo sogno di diventare la nuova numero uno del mondo, la seconda tedesca dai tempi di Steffi Graf (1997).
Un torneo praticamente perfetto per Kerber, che ha concesso un solo set alle avversarie, quello in finale contro Karolina Pliskova. E’ stata la vittoria della definitiva maturazione, arrivata dopo una sfida con la ceca complicata e che si era messa anche male, ma che la tedesca ha saputo ribaltare grazie alla maggior esperienza e lucidità.

Flushing Meadows ha incoronato Stan Wawrinka come l’uomo delle finali.  Terza finale Slam della carriera e altrettanti successi per lo svizzero e con questa di New York sono undici quelle vinte consecutivamente in tutto il circuito Atp. Un torneo eccezionale quello di Wawrinka, cresciuto con il passare dei turni e che ha rischiato moltissimo contro il britannico Daniel Evans, che ha avuto anche un match point a suo favore.
Il numero tre del mondo si è presentato a New York tirato a lucido, in una condizione fisica perfetta, cosa che ha fatto la differenza con Djokovic in finale, ma soprattutto ormai c’è da sottolineare la mentalità vincente del 31enne di Losanna, che ormai ha scacciato tutti i fantasmi di inizio carriera e che ora può davvero considerarsi uno dei più grandi al mondo.

L’Italia come torna da New York? Roberta Vinci è stata eroica e ancora una volta ha dimostrato quanto gli US Open siano il suo Slam preferito. I problemi al tendine erano ben visibili, ma la pugliese si è spinta fino ai quarti, dove poi si è fermata con Angelique Kerber, anche se quel primo set perso lascia ancora moltissimi rimpianti (tre volte avanti di un break). Purtroppo dietro Roberta c’è stato il vuoto (4 azzurre subito eliminate): Errani continua nella sua profonda crisi; Giorgi, sempre poco fortunata nei sorteggi, ha commesso i soliti errori; Schiavone è probabilmente arrivata a fine carriera; Knapp non ha mai più recuperato dall’infortunio.

Al maschile i sorrisi non sono certamente superiori, tranne quelli di Paolo Lorenzi e Alessandro Giannessi. Il primo è giunto per la prima volta in carriera al terzo turno di uno Slam ed è poi riuscito a strappare un set ad Andy Murray (uscendo comunque con alcuni rimpianti dal campo). Paolo è tornato ad essere anche il nuovo numero uno d’Italia e, pur ammirando la sua meravigliosa carriera, deve far riflettere molto che un classe 1981 sia il miglior tennista del nostro paese.
Giannessi si porterà questo torneo nel cuore per tutta la vita: prima la fantastica qualificazione al tabellone principale, poi la vittoria al quinto contro l’americano Kudla e poi la bella sfida giocata con Stan Wawrinka.
Tanta amarezza per Fabio Fognini, eliminato al secondo turno da David Ferrer: il ligure all’esordio ha superato al termine di una pazza battaglia Gabashvili e poi si è fermato ancora al quinto set contro lo spagnolo, in un match che Fabio poteva tranquillamente vincere. Andreas Seppi ha vinto all’esordio, ma contro Rafa Nadal non è mai riuscito ad entrare in partita.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

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