Ciclismo

Vuelta a España 2016: Quintana-Froome, sfida lanciata. Contador, la classe basta? Chaves cresce

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Ieri, in quel di Madrid, è calato il sipario sulla Vuelta a España 2016. Ventuno tappe che hanno alternato grande spettacolo a giornate decisamente opache: il successo finale è andato al colombiano Nairo Quintana, che per la prima volta in carriera è riuscito a vincere un grande giro battendo Chris Froome e ponendo le basi per un Tour de France 2017 ad alta tensione. 

Quintana ha suggellato la proprio superiorità in salita, sfruttando anche un percorso che prevedeva una sola cronometro individuale di 37 chilometri. Dopo un mese di luglio e di conseguenza un Tour de France influenzato dall’allergia e decisamente al di sotto delle attese, l’alfiere della Movistar è tornato a volare in salita, ritrovando il giusto colpo di pedale e sopratutto la forza per attaccare Froome anche da lontano. Di fatto, il 26enne sudamericano ha vinto la corsa con un attacco ad oltre 100 chilometri dal traguardo. Ora Quintana, per fare l’ultimo e decisivo salto di qualità, dovrà dimostrare di potersi confermare a questi livelli anche al Tour de France, l’unico grande giro che manca nella sua bacheca.

Dal canto suo, Froome ha chiuso al secondo posto la Vuelta dopo la maglia gialla del Tour e il bronzo delle Olimpiadi nella prova a cronometro. Ha provato a tenere aperta la corsa pur non al top della condizione e ha sofferto a causa di una squadra lontanissima dagli standard di rendimento del Team Sky. Sul traguardo dell’Alto de Aitana è stato il primo ad applaudire Quintana al termine dell’ultima fatica di una stagione stressante e molto impegnativa. Da quell’applauso, di fatto, ha già iniziato a pensare al prossimo Tour e alla sfida, che sta iniziando a prendere le forme di un vero e proprio dualismo, con Quintana. In corsa fenomenale e ai limiti dell’esasperazione la sua gestione delle energie ma la sua forza deriva proprio dalla grande capacità analitica in ogni situazione.

Vicinissimo alla conquista del Giro d’Italia, perso a causa di un Nibali superlativo e di una bronchite che l’ha limitato nelle ultime tappe, Esteban Chaves ha elevato ulteriormente il proprio status nelle corse di tre settimane con un terzo posto di assoluto rilievo alle spalle dei due atleti più forti e completi al mondo in questo genere di gare. Relativamente giovane, specialmente dal punto di vista agonistico, riesce a migliorarsi ad ogni uscita: d’ora in avanti non potrà più essere sottovalutato e, dovesse limare i difetti a cronometro, anche parzialmente, potrebbe diventare un terzo incomodo interessante nella sfida tra i due atleti già citati. Il coraggio non gli manca, le potenzialità di essere una mina vagante perché no anche in ottica maglia gialla si sono fatte concrete, con l’Orica-BikeExchange finalmente all’altezza della situazione anche nelle tappe di montagna. Con i gemelli Yates forma un trio potenzialmente fortissimo.

Va registrato l’ennesimo flop di Alberto Contador. Ritirato al Tour, il Pistolero non è riuscito a salire sul podio, pagando dazio in salita rispetto ai migliori in quasi tutti i testa a testa. La sua Vuelta è iniziata nel segno delle cadute, ormai una costante troppo presente nelle sue stagioni. Le gambe, poi, non sono più quelle di un lustro fa e la sensazione è che abbia esaurito le chances di vincere l’ennesimo grande giro della carriera. La classe, che gli ha comunque consentito di regalare spettacolo e guadagnare tempo a Formigal, non è più sufficiente. 

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: By Pymouss (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

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