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Calcio, Qualificazioni Mondiali 2018: intensità contro tecnica. Italia-Spagna a confronto

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Ci siamo, il giorno della grande sfida è finalmente giunto. Questa seconda giornata dedicata alle qualificazioni dei Mondiali 2018 in Russa (Europa) avrà nel confronto tra Italia-Spagna il match clou. Il palcoscenico dello Juventus Stadium di Torino sarà quello ideale per dar vita ad una sfida molto sentita negli ultimi anni, per la ricorrenza e l’importanza. L’incontro, valevole per il gruppo G con le due compagini a quota 3 punti ma gli spagnoli in testa per la miglior differenza reti, ha un significato particolare. Gli azzurri, infatti, nel corso degli ultimi Europei sono riusciti ad interrompere una serie negativa che li vedeva a secco di successi nelle competizioni ufficiali, con le Furie Rosse, da 22 anni. Il 2-0 di Saint-Denis, firmato da Giorgio Chiellini e Graziano Pellè, ha rappresentato un tabù sfatato e questa sera, alle ore 20:45, la nostra Nazionale vorrà dar continuità al segno positivo. Le due squadre si presentano sul rettangolo verde torinese mutate rispetto alla rassegna europea, per il cambio alla guida tecnica: da un lato Giampiero Ventura e dall’altro Julen Lopetegui. Novità che però non dovrebbero cambiare l’impostazione tattica del confronto nel quale l’Italia punterà molto sull’intensità e la fisicità per contrastare l’alto tatto tecnico iberico, specialmente a centrocampo ed in attacco. Andiamo a dunque ad analizzare i singoli reparti delle due contendenti.

DIFESA

Nel match odierno la famosa “B-B-B-C” che tanto bene aveva fatto nel campionato europeo non sarà nella sua forma originaria per la squalifica di Chiellini (espulso all’esordio contro Israele). Pertanto nello schieramento a tre dietro vi sarà la prima volta, in Nazionale A, di Alessio Romagnoli, difensore classe ’95 del Milan dotato di un ottimo piede sinistro e di un buon senso dell’anticipo. Di certo un test probante per il giocatore rossonero che dovrà vedersela con calciatori del calibro d Diego Costa/Alvaro Morata, José Callejón e David Silva (per citarne alcuni). Tuttavia nel confronto tra le due difese, quella azzurra convince maggiormente per l’esperienza degli altri componenti nel confronto diretto con Gerard Piqué e Sergio Ramos, abili palleggiatori, ma talvolta disattenti, come l’incontro dello Stade de France testimonia.

CENTROCAMPO

Nella zona nevralgica del campo, in teoria, non c’è partita. Il trio magico costituito “Don Andrès” Iniesta, Koke e Sergio Busquets è superiore a Daniele De Rossi, Marco Parolo e Giacomo Bonaventura. Tuttavia, rifacendoci al solito ultimo precedente, la carta che si giocherà Ventura sarà quella dell’intensità. Il ct infatti, coi tre giocatori citati, cercherà di intercettare buona parte delle linee di passaggio avversarie, nel tentativo di ribaltare il fronte dell’azione nel più breve tempo possibile. Ripartenze che avranno nei due fluidificanti Mattia De Sciglio e Alessandro Florenzi, due riferimenti importantissimo. Giocando infatti con la difesa a tre, il lavoro per i due esterni sarà estremamente logorante anche per l’assistenza che dovranno dare, in fase di non possesso di palla. Le giocate di Callejon, da una parte, e Silva, dall’altra, giocando la Spagna con un 4-3-3, saranno il vero pericolo da cui la nostra selezione dovrà guardarsi.

ATTACCO

Il tridente offensivo costituito, verosimilmente, da Silva, Diego Costa e Callejon ha una forza d’urto superiore, rispetto all’accoppiata Graziano Pellè-Eder. Tuttavia, nella partita secca, tutto può succedere ed i due attaccati italiani hanno già dimostrato di sapersi integrare ottimamente per caratteristiche. La potenza di Pellè e l’agilità del giocatore dell’Inter potrebbero rivelarsi due frecce importanti nella faretra italiana per centrare il bersaglio grosso.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto da profilo twitter Uefa Euro 2016

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