Ciclismo
Ciclismo, Mondiali Doha 2016: Italia senza velocista? Nizzolo e Viviani sono anche il futuro
Non si è conclusa in maniera trionfale la spedizione italiana ai Mondiali di ciclismo su strada: in quel di Doha, la nazionale maschile ha raccolto un quinto posto di rilievo con Giacomo Nizzolo, che però nel finale ha pagato dazio rispetto ai migliori velocisti del mondo. All’Italia manca davvero un velocista puro?
La risposta che sorge spontanea è no. Nonostante il fallimento se così si può chiamare, Giacomo Nizzolo ed Elia Viviani rappresentano il futuro del nostro movimento in attesa dei giovani, che però hanno bisogno di tempo per crescere senza pressioni e necessità di fare risultato sin da subito. Sia Elia che Giacomo, per alcuni versi simili e per altri diversi, potrebbero avere aver vissuto ieri lo spartiacque della carriera.
Viviani perché viene da un periodo splendido, culminato con il successo a Rio 2016 nell’Omnium. Il veneto, d’ora in avanti, si concentrerà con maggiore attenzione sulla strada, lavorando in maniera specifica per aumentare la competitività (sacrificata nelle ultime stagioni per il sogno olimpico nei velodromi) in corse come la Milano-Sanremo, il Mondiale appena trascorso o quello del 2017.
Nizzolo, invece, ha si è liberato del titolo di eterno piazzato vincendo il campionato italiano con un’azione che la dice lunga sulle sue potenzialità. Non è un semplice velocista e potrebbe anche iniziare a togliersi qualche soddisfazione nelle classiche (l’Amstel Gold Race ad esempio potrebbe calzargli a pennello).
Inutile, ora, guardare al futuro: il presente delle volate non è così malconcio anche se il Mondiale di Doha non ha esaltato le doti dei nostri sprinter. Attenzione a questi due, però, perché dalla loro rivalità potrebbero anche nascere sfide molto stimolanti per dare loro nuova competitività anche in campo internazionale.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: FB Team Sky – Kristof Van Accom