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Ciclismo, Mondiali Doha 2016: la legge di Tony Martin

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Lo chiamano panzerper come la forza sprigionata dalle gambe, che gli danno l’opportunità di viaggiare in bicicletta come nessun altro al mondo riesce a fare, spingendo rapporti lunghissimi e sviluppando una fortissima andatura. Tony Martin, dominatore delle cronometro dal 2011 al 2013 (anni in cui ha vinto il titolo mondiale) ha trovato nel facile percorso di Doha il compagno ideale per tornare a dettare legge dopo due anni di assenza dal trono e dopo le opache Olimpiadi di Rio 2016. 

Il tedesco, che nel 2016 ha corso per la Etixx-QuickStep e che nel 2017 indosserà la maglia della Katusha, è al secondo titolo mondiale della settimana: già domenica aveva trascinato la sua attuale formazione al successo nella cronosquadre. Con questa condizione è anche facile immaginare abbia dato anche delle belle trenate ai compagni. I risultati stagionali, fino ad oggi di fatto, non avevano impressionato. Nonostante qualche rara e sporadica apparizione sulle scene internazionali con prestazioni di tutto rispetto (quest’anno ad esempio si è visto in una tappa al Tour de France in una lunghissima fuga in compagnia del compagno Alaphilippe), era difficile vederlo protagonista. In questa stagione ha raccolto solo tre vittorie: il campionato nazionale, una tappa al Tour of Britain e la corsa di oggi, sempre a cronometro.

La prova odierna, per quanto molto particolare e caratterizzata anche da assenze (Cancellara ormai si è ritirato, mentre Dumoulin, l’avversario principale, è arrivato lontanissimo dalla migliore condizione) potrebbe dargli nuova linfa e nuovo slancio in vista della nuova avventura in Katusha. Dopo tanti anni sempre nello stesso ambiente, Martin potrebbe trarre giovamento dal cambiamento e affrontarlo con la maglia iridata, inoltre, potrebbe dargli fiducia sin dalle prime pedalate di allenamento in vista del 2017.

Ora, archiviato un periodo se non nero quantomeno impegnativo, il tedescone potrebbe addirittura pensare all’impresa e provare a battere il record dell’ora, che attualmente appartiene a Bradley Wiggins. Se qualcuno sembra in grado di farlo questo qualcuno è proprio il Panzer. 

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Photo: Mogens Engelund

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