Ciclismo
Ciclismo, Mondiali Doha 2016: un futuro roseo per l’Italia? Gli under 23 promettono bene
Si è chiuso con l’ottimo terzo posto di Jakub Mareczko il Mondiale su strada under 23 per la nazionale italiana al maschile. Su un percorso che non ha favorito molto gli azzurri, più abili con un’altimetria maggiormente mossa, è arrivata comunque una medaglia che ha confermato l’ottimo periodo del vivaio tricolore.
Le prospettive per Davide Cassani sono comunque rosee: se nel 2016 è passato professionista un corridore come Gianni Moscon (al Team Sky), che si è già rivelato nelle sue prime uscite un vero e proprio fenomeno, anche nella prossima stagione si può ben sperare. Non si può non partire da Filippo Ganna: il 20enne, campione del mondo di inseguimento individuale su pista, e vincitore della Paris-Roubaix Espoirs nella sua categoria, ha già un contratto con il team Project TJ Sport, ex Lampre-Merida. Dal piemontese ci si aspetta davvero tanto: oltre che nelle classiche, potrebbe riportare in alto l’Italia nelle prove contro il tempo.
Ganna ma non solo. Presenti nella nazionale tricolore in Qatar anche Simone Consonni, suo futuro compagno di squadra, nonché ex vice campione mondiale in carica, e Riccardo Minali, velocista che promette benissimo, già pronto a debuttare da pro in maglia Astana. Parlando di scalatori invece, sempre nella TJ Sport, che da anni coltiva i giovani italiani (esempi più lampanti possono essere Ulissi e Conti), passeranno professionisti anche Oliviero Troia ed Edward Ravasi.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Team Colpack