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Ciclismo

Ciclocross, Europei 2016: l’Italia dei giovani non tradisce grazie ai soliti noti

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Nella giornata di ieri si sono conclusi i Campionati Europei di ciclocross a Pontchâteau, in Francia. Un rassegna positiva per la nazionale italiana che nonostante numeri inferiori alle nazioni di riferimento in campo continentale (Belgio, Olanda e Francia su tutti) si è ben difesa con i giovani esponenti del suo movimento, assoluti protagonisti di questa due giorni gara.

Lo è stata Chiara Teocchi, capace di conquistare il titolo nella categoria riservata alle Under 23. Una prova che dà spessore ad un’atleta già capace in passato di farsi vedere nelle zone alte delle classifiche e che già in questa stagione potrebbe iniziare frequentare con maggiore costanza i piani alti anche in Coppa del mondo. Sempre nella stessa gara, quarto posto per l’ancor più giovane Sara Casasola, in grado di lottare per il podio con ragazze più grandi di lei e più mature fisicamente. In vista dei prossimi anni e non solo, il suo nome è uno di quelli da tenere in considerazione perché sembra avere il talento per emergere anche in campo internazionale.

Rimaniamo in campo femminile, dove nella prova élite il commissario tecnico Fausto Scotti ha convocato Alice Maria Arzuffi: la brianzola, classe 1994, ha ottenuto un egregio quinto posto, che va a confermare la crescita avvenuta nell’ultimo anno e palesata nelle scorse settimane. In questo inverno, l’Arzuffi potrebbe davvero imporsi come la punta di diamante del movimento femminile e la top 10 nelle gare di Coppa del mondo potrebbe non essere più un evento isolato ma una bella abitudine.

Bene, nonostante un po’ di delusione per il sesto posto finale, anche Gioele Bertolini: dopo la vittoria, la seconda in due anni, nell’opening di Coppa a Valkenburg ha condotto gara di testa nella prova Under 23 venendo penalizzato da una caduta nel finale e da un percorso forse poco selettivo per i suoi gusti. La nazionale non può che trarre giovamento dal suo percorso di crescita, che per ora non sembra avere intoppi e che nel giro di un paio d’anni lo dovrebbe proiettare nel mondo degli élite. Impossibile, ora, valutare quale potrebbe essere il suo potenziale (anche considerando che ha di fatto la stessa età di Van Aert e Van Der Poel) ma ha tutte le carte in regola per diventare il volto dell’Italia del cross nel prossimo decennio. 

Sempre nella gara Under, inizia a farsi vedere anche Stefano Sala. Rispetto a Bertolini sta trovando più difficoltà ad adattarsi alle competizioni in questa categoria ma ha dalla sua un’ottima attitudine e non è questo il momento di valutarne i risultati considerando che non ha ancora compiuto 20 anni. Da rivedere anche i ragazzi della categoria Juniores: Fontana, Favaro e Calloni hanno mostrato evidenti limiti rispetto ai rivali da colmare nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

Per chiudere, non possiamo che sottolineare come la squadra azzurra, nonostante abbia pochi elementi che risultano poi essere competitivi in questo genere di competizioni, sembra stia lavorando bene sui propri talenti, che crescono ed iniziano a raccogliere risultati. Da questi atleti si può provare a vedere un futuro roseo per il cross nostrano.  

Twitter: @Santo_Gianluca

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