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Formula 1

F1, GP Giappone 2016: è sempre Rosberg vs Hamilton, tra ‘pazzi’, complotti e lattine volanti…

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Nemmeno il tempo di far raffreddare motori e spiriti, che il Circus della F1 è già atterrato in Giappone, in quel di Suzuka, sede del diciassettesimo appuntamento del calendario iridato 2016. Il tema principale è sempre lo stesso: Rosberg VS Hamilton. Dopo il frullatore di Sepang, l’inerzia della rincorsa alla Corona pare aver virato verso la Germania, Hamilton ha iniziato a soffrire di manie di persecuzione (“qualcuno non vuole che io vinca il titolo”, ha beatamente affermato dopo il ritiro malese…), le Ferrari continuano a non riuscire ad arrestare la caduta libera che le sta conducendo verso lo zero alla voce “vittorie stagionali”, mentre le Red Bull reduci da una strepitosa, storica doppietta vogliono continuare a volare, stupire e affossare il Cavallino…

Ripartiamo proprio dai bibitari. Lo strepitoso successo di Daniel Ricciardo a Sepang ha rianimato lo spettacolo di questa seconda parte di stagione che sembrava ormai affaire esclusivo delle Frecce d’Argento. Domenica scorsa, i sogni di Hamilton di riconquistare la vetta della classifica generale si sono infranti contro l’Imprevedibile: il motore Mercedes (suo) non è infallibile… Nico Rosberg non s’è fatto pregare e, dopo aver completato una fantastica rimonta dall’ultima posizione, nonostante una penalità di 10 secondi poco prima che il suo compagno di squadra si ritirasse, ha conquistato un terzo posto pesantissimo che lo ha proiettato a +23 su Hamilton. La Red Bull ha invece realizzato un numero che mancava dal lontano 2013, dai tempi d’oro di Webber-Vettel.

Il tedesco e la Rossa. Ancora una volta attardata, la scuderia di Maranello non trova il bandolo della matassa per rendere le sue monoposto veramente competitive; al contrario, sta perdendo anche quella certezza rappresentata dai suoi piloti, con un Sebastian Vettel addirittura “impazzito” (Max Verstappen dixit) che domenica si è auto-eliminato dai giochi alla Curva1, rischiando di trascinare il malcapitato connazionale della Mercedes nel vortice di frustrazione e confusione in cui pare essere irrimediabilmente piombato…

E’ andata meglio – ma non bene – a Kimi Raikkonen. Il finlandese, nonostante l’uscita di Hamilton e l’incidente di Rosberg, non è riuscito a salire sul podio: in questo finale di stagione, le Ferrari sono nettamente dietro anche alle freccette austro-inglesi. Di conseguenza, terzo posto nella graduatoria piloti e secondo in quella Costruttori si stanno allontanando dall’Italia…

Il circuito di Suzuka ospita il GP del Giappone di F1 dal lontano 1987, ad eccezione delle due edizioni 2007-2008 che si corsero al Fuji. Costruito all’interno di un parco giochi di proprietà della Honda, il tracciato è utilizzato ancora oggi dalla Casa giapponese per i suoi test; in passato ha ospitato anche varie edizioni del Motomondiale, che ha poi traslocato sul circuito di Motegi. Lunga 5.807 metri, questa pista è una delle più spettacolari e tecniche, grazie alla varietà delle sue curve: si passa dai tornanti lenti ai curvoni veloci, che contraddistinguono la maggior parte del giro. Questa pista è inoltre l’unica nella storia della Formula 1 ad avere una conformazione ad 8, ovvero con un sottopasso e relativo cavalcavia. Per questi motivi il circuito nipponico è molto amato dai piloti, sebbene sia difficile compiere sorpassi e presenti un manto molto abrasivo.

Per quanto riguarda gli pneumatici, Pirelli ha confermato le mescole protagoniste a Sepang: Hard (banda arancione), Medium (banda bianca) e Soft (banda gialla). La Ferrari si presenterà a Suzuka con il numero più alto di gomme soft, nove, quindi ci si aspetta una gara molto aggressiva da parte delle due Rosse. I due contendenti al titolo, Lewis Hamilton e Nico Rosberg, hanno seguito strade leggermente diverse: entrambi hanno opzionato otto set di soft, ma mentre l’inglese porterà 3 set di hard e 2 di medium, il tedesco ha fatto la scelta inversa.

Quello di Suzuka è un circuito storico per il Mondiale di Formula 1, spesso decisivo nella lotta per la conquista del titolo: per ben tredici volte, infatti, l’alloro iridato è stato assegnato sull’asfalro nipponico. Aritmetica alla mano, ciò non potrà accadere stavolta ma un responso, fra due alternative, sarà certo: l’aspirante Campione allungherà ancora in testa alla classifica o ci sarà l’orgoglioso ritorno del Campione in carica? Sveglia presto e buon divertimento!

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