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Formula 1
F1, GP Giappone 2016 – pagelle: il Piedino di Lewis e Verstappen che “specchietta”. Caos Cavallino, mentre Rosberg va in carrozza…
Anche il 17° appuntamento di questo monocolore Mondiale F1 è andato in archivio. A Suzuka ha trionfato ancora una volta Nico Rosberg, approfittando anche della catastrofica partenza del compagno-rivale Lewis Hamilton. Il britannico della Mercedes ha irrimediabilmente compromesso la sua gara (partiva secondo, proprio dietro Nico) con uno start “inchiodato” e la terza piazza finale è da considerarsi un risultato fin troppo generoso, reso possibile soprattutto dai marchiani errori strategici dei box Ferrari (con Vettel, in primis) e Red Bull (Ricciardo). Con il terzo titolo consecutivo Costruttori conquistato dalla Mercedes a 4 gare dal termine ed il rassicurante +33 di Rosberg su Hamilton nella generale-piloti, vi lasciamo alle nostre pagelle del GP del Giappone 2016.
Mercedes: 10. Terzo anno consecutivo in cima al mondo delle quattro ruote veloci: Nico e Lewis sono piloti fortunati… Di questo passo, raggiungeranno in men che non si dica la Ferrari in testa alla classifica all time dei Costruttori della F1. Niente lode solo per la magra figura del propulsore “difettato” di Hamilton a Sepang.
Rosberg: 9. Si sta dirigendo in carrozza verso il primo alloro iridato serio della sua vita. Gli altri sbagliano, sono “sfigati” e si innervosiscono, mentre lui ha acquisito una consapevolezza dei propri mezzi ed un self control da Campione vero. Quarta vittoria nelle ultime cinque uscite, nona stagionale, prima a Suzuka in carriera: sta dominando “alla Hamilton”…
Verstappen: 8- (meno). Un altro podio (e sono sei), anche se l’impressione, interpretando i segnali del suo corpo quando è sui palchi-premiazione, è che viva la piazza d’onore (quattro nel 2016, seconda consecutiva) più come una sconfitta che come un ottimo risultato, a 19 anni… Famelico, assatanato, agonista all’ennesima potenza. Peccato continui a guidare pensando più agli specchietti retrovisori che alla pista: Max il borderline, tra la strenua e spettacolare difesa e la reiterata e fastidiosa scorrettezza…
Vettel: 6,5. Finisce ai piedi del podio, riscattandosi con una gara di grinta e temperamento. Segnali importanti in un GP delicato, sia per le scorie della Malesia sia per le parole di Arrivabene su una riconferma “da guadagnarsi come per tutti”. Il tedesco “folle” è tornato in sé, bello anche lo scaltro spunto in partenza; ad un certo punto, con le soft fresche, ha provato pure ad ingaggiare un duello-amarcord con Hamilton, che calzava le hard, ma il confronto è stato purtroppo impietoso per lui. “Se ne va via in rettilineo”, le sue parole sconsolate in radio… Tutti ci auguriamo che la rinascita possa essere iniziata proprio nel Paese del Sol Levante!
Raikkonen: 6. Iceman senza infamia e senza lode. Domenica di pista tranquilla, dopo la disdetta del cambio piombatagli in testa nella mattinata nipponica.
Ricciardo: 5,5. Dopo una lunga serie di GP corsi da assoluto protagonista, una domenica di meritato (ma evitabile…) riposo. Non ha di certo deciso lui di andare meno veloce oggi…
Red Bull: 5,5. Imprecisi al box come qualche mese fa, nei confronti di Daniel principalmente. Per loro fortuna, la velocità di Max non ha palesato segnali di cedimento. Un voto in meno per il sesto posto di Ricciardo.
Ferrari: 5. Si era giunti fino in Giappone con propositi sanamente aggressivi, di rivalsa. Le Rosse sono state in effetti vicine come non mai alle Frecce d’Argento, in quanto a velocità, ieri e oggi. Ma tutto il resto (strategie, ordine, equilibrio…) è stato un mezzo disastro: dalla sostituzione del cambio per Raikkonen al secondo pit stop di Vettel, passando da quel latente stato di trance in cui pare essere piombato il Ferrari’s World. Nel complesso del weekend, il Cavallino si è mostrato reattivo, in ripresa ed ha portato due vetture a punti, ma nella lotta contro la Red Bull ha ceduto altre 4 lunghezze (il secondo posto nei Costruttori è ora a 50 punti!). Caos tutt’altro che calmo, in quel di Maranello…
Hamilton: 5= (meno meno). C’è il Tallone di Achille e il Piedino di Lewis. Ennesima partenza-shock per il tre-volte Campione del mondo: questa di Suzuka può aver addirittura messo la parola fine sulla sua già faticosa rincorsa iridata. Harakiri in perfetto stile giapponese, terzo posto con bella rimonta “sminuito” ed insolito bagno di umiltà tra palco (nei confronti di Nico) e realtà (nei confronti del suo box): dica -33…
Circuito di Suzuka: 8. Come la sua unica ed inimitabile conformazione. Sarà anche un tracciato old and dangerous, ma come da consuetudine per le piste vecchio stile, ha regalato sorpassi e “attenzione” costanti… Ridateci la F1 che fu!
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giuseppe.urbano@oasport.it
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