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Formula 1
F1, GP Malesia 2016: motore, gara (e Mondiale?) in fumo per Hamilton! Vince Ricciardo, 3° Rosberg, 4° Raikkonen
Che il vento Argenteo stesse cambiando, era più che un sentore, ma gli sviluppi-gara e, soprattutto, l’epilogo di questo Pazzo (nel senso letterale del termine) GP di Malesia 2016 erano davvero impossibili da immaginare… Hamilton domina incontrastato i tre quarti di una corsa che la partenza aveva indirizzato verso Stevenage e il suo più celebre cittadino. Rosberg viene infatti colpito da Vettel allo start e si ritrova ultimo, ma il fumo dal motore della Mercedes n.44 alla tornata 41 riscrive del tutto il copione della gara e, probabilmente, dell’intero Campionato. Vettel è subito out, le Red Bull sono assolutamente competitive, Verstappen incendia gli animi, Rosberg fa il suo e raccoglie un enorme, inatteso regalo racchiuso in carta colorata con i sette colori dell’iride… Primo acuto stagionale per Daniel Ricciardo, che vendica lo sfortunato GP di Montecarlo e pareggia i conti in quanto a vittorie con l’irriverente team mate, trionfatore a Barcellona.
La gara. Parte bene, stavolta, Lewis Hamilton così Nico Rosberg decide di “accontentarsi” della seconda posizione; ma Sebastian Vettel (un tantino lungo alla prima curva) lo colpisce: la Ferrari n.5 rompe la sospensione e saluta il GP, la Mercedes n.6 riparte ultima e pare dover salutare per una domenica la leadership iridata. Ma è solo l’inizio…
Non mancano polemiche e parole fuori luogo, protagonista: il solito Max Verstappen. L’olandese della Red Bull è il protagonista indiretto, nonché paroliere incendiario, del patatrac in partenza perché tra quello attivo (Vettel) e quello passivo (Rosberg), c’è lui, immancabile. Max è infatti colui che, resistendo ad oltranza al difficilissimo tentativo di sorpasso interno di Seb, “costringe” il tedesco della Rossa a staccare esageratamente tardi e finire sul fianco destro della monoposto guidata da Nico. Il figlio di Jos è innocente in questa circostanza, ma il team radio successivo ha fatto subito e farà a lungo discutere: Vettel è pazzo!
Virtual Safety Car in pista, guida Hamilton, seguono un velocissimo Ricciardo, Perez e Raikkonen. Ultimo Rosberg, scatenato Verstappen. Wonderkid supera immediatamente il finlandese della Ferrari e il messicano della Force India (in regime di bandiera gialla…?) issandosi in terza piazza con un ritmo indemoniato.
All’ottavo giro sbaglia Romain Grosjean. In ghiaia alla curva 15, ritiro per il francese e nuova Virtual Safety Car in pista; da questo momento in poi, con la girandola delle prime soste ai box, le posizioni di testa della gara si consolidano: Hamilton in fuga, Ricciardo secondo, Verstappen terzo, Raikkonen quarto, Rosberg quinto, premiato per aver anticipato il pit stop in occasione della prima Virtual Safety Car. Questa la situazione a metà corsa, eccellenti la strategia e il ritmo-gara delle “lattine”, Hamilton amministra a proprio piacimento, Rosberg limita alla grande i danni, pensando già ad incamerare punti preziosissimi in ottica iridata e a mitigare la rabbia per la beffa subita allo start.
I successivi scossoni (belli forti…) inziano ai giri 38-39/56, per poi “esplodere” alla tornata numero 41. Sorpasso d’altri tempi di Rosberg su Raikkonen, tanto duro da produrre anche un pericoloso contatto tra i due e 10 secondi di penalità per il tedesco. Poi c’è il duello in stile Villeneuve-Arnoux tra i compagni di squadra Red Bull, Ricciardo-Verstappen, con il “vecchio” australiano a dare una bella lezioncina al giovanissimo allievo. E infine, c’è il cedimento di schianto del propulsore Mercedes della vettura pilotata fino a quel momento magistralmente da Lewis Hamilton. Rosberg sale al terzo posto e inizia a vedere la Corona della sua carriera, quarto un onesto e solido Raikkonen.
Ritiri, oltre che per Vettel, Grosjean e Hamilton, per Magnussen, Gutierrez e Nasr. Gara davvero divertente ed emozionante a Sepang quest’oggi, ma non ditelo a Lewis, la Tigre (ingabbiata) della Malesia…
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giuseppe.urbano@oasport.it
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