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Formula 1
F1, Mondiale 2016: Rosberg-Hamilton dopo Suzuka. Segnali di resa da parte di Lewis? Mai fidarsi della Tigre…
Diamo i numeri: 10, i punti rifilati da Rosberg a Hamilton in quel di Suzuka ieri. 33, le lunghezze di distacco che ora dividono i due contendenti Mercedes in classifica. 100, i punti complessivi ancora disponibili per i due piloti in cerca dell’iride. Nico ha conquistato la vittoria numero 1 in carriera in Giappone, mentre Lewis non sale sul gradino più alto del podio da ben 5 gare. Con tre secondi ed un terzo posto, il tedesco si laureerebbe matematicamente Campione 2016, disinteressandosi dei piazzamenti del compagno-rivale.
Ogni statistica, ogni riferimento aritmetico, storico o cabalistico conferma ormai una “sentenza”: Nico Rosberg ha in tasca un’enorme fetta di Mondiale, sta a lui non vanificare tutto l’ottimo lavoro fin qui svolto. Imprevisti tecnici esclusi, ovviamente…
Il n.44 della Mercedes ha masticato amaro in Giappone: “Non sono contento della gara ma almeno ho portato a casa qualche punto. Complimenti al Team. Il titolo? Rosberg ha un margine comodo”. Sa bene di aver compromesso pesantemente la sua corsa al titolo, dopo il terzo posto sull’Otto-volante nipponico e ora non può più sbagliare nulla. Dovrà inevitabilmente sperare in qualche scivolone di Rosberg…
Lo scorso anno (scherzo del destino: la situazione era pressoché capovolta con divari pro-Hamilton ancora maggiori), il pilota inglese trionfò ad Austin, dove si laureò Campione del Mondo, precedendo sul traguardo proprio il poleman “fragile” Nico Rosberg. Quest’ultimo si riscattò parzialmente vincendo a Città del Messico, Interlagos e Yas Marina, mentre in carriera Lewis può vantare dei curricula migliori rispetto a Nico in Emirati Arabi e Stati Uniti.
Numeri e false partenze continuano ad inchiodare Hamilton, che pare sempre più il classico sfidante messo nell’angolo dal pugile dominante. Strano fotogramma, vero? L’atteggiamento buonista, quasi remissivo della Tigre di Stevenage nel post-gara di Suzuka, le parole pro-squadra e non più anti-Rosberg, lo “scusate” proferito nel team radio a commento del pessimo start: tanti segnali che potrebbero far pensare ad una resa anticipata del Campione in carica. Ma quattro GP vanno corsi, onorati, aggrediti e Lewis Hamilton non è il tipo che alza volentieri la bandiera bianca. Né tantomeno il piede dall’acceleratore…
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giuseppe.urbano@oasport.it
Foto: Pier Colombo