Ciclismo
Giro di Lombardia 2016: Esteban Chaves vince a Bergamo. Rosa straordinario, secondo con rimpianti
La prima vittoria non europea al Giro di Lombardia, arrivata all’edizione numero 110, porta la firma di Esteban Chaves: il colombiano si è imposto nell’ultima Classica monumento della stagione da grande favorito della vigilia con una volata quasi sorprendente in quel di Bergamo, dopo 240 chilometri e 2500 metri di dislivello con partenza da Como. Seconda piazza per un superlativo Diego Rosa, probabilmente il più forte in corsa ma costretto a lavorare in favore di Fabio Aru per lunghi tratti di una gara bellissima e accesa già a oltre 50 chilometri dalla conclusione.
Prima parte di corsa a tutta, con una media nella prima ora oltre i 48 km/h. Dopo tanti attacchi, il Ghisallo ha promosso il primo tentativo di fuga, formato da Damiano Caruso (BMC), Rudy Molard (Cofidis), Michael Cherel (Ag2r La Mondiale), Stefan Denifl (IAM Cycling). Il plotone ha concesso spazio, con un vantaggio arrivato fino ai 7′ prima che Cannondale-Drapac, Lampre-Merida e Fdj iniziassero a lavorare. Il ritmo di queste tre formazioni ha riportato il gap nell’ordine dei 4′ ai piedi del Valico di Valcava, dove il gruppetto di testa si è frazionato.
Caruso e Molard hanno dimostrato di avere qualcosa in più e hanno guadagnato sui compagni d’avventura: alle loro spalle anche il gruppo ha perso unità, riducendosi a circa 60-70 corridori. In salita non sono successi scossoni, mentre in discesa ci sono stati un paio di attacchi: il primo con Philippe Gilbert (Bmc), subito ripreso, il secondo con Jan Bakelants (Ag2r) e Romain Hardy (Cofidis). Questo è durato qualche chilometro in più, ma il gruppo è rientrato sulla salita di Sant’Antonio Abbandonato: qui, infatti, la corsa è esplosa in maniera definitiva.
Rimasti senza squadra, i big della vigilia si sono scontrati in prima persona con attacchi e contrattacchi in una situazione di grande confusione già a 60 chilometri dal traguardo: tra i favoriti della vigilia si sono avvantaggiati subito Esteban Chaves (Orica-BikeExchange) e Romain Bardet (Ag2r), mentre nella successiva discesa sono rientrati i vari Fabio Aru (Astana) e Alejandro Valverde (Movistar). L’ultimo, tra i big, a riguadagnare le ruote di questo gruppo, formato da circa 15 uomini, è stato Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac), che ha messo in mostra un’ottima gamba.
Diego Rosa, da quel momento, ha imposto un ritmo alto in gruppo per evitare potenziali attacchi. Il piemontese si è sobbarcato un lungo e dispendioso lavoro in favore di Fabio Aru fino ai piedi del Selvino, l’ultima salita prima delle fasi finali di corsa in quel di Bergamo. Già ai piedi della salita Esteban Chaves ha attaccato portando con sé Rosa, Bardet e Uran: l’azzurro si è inizialmente rialzato per fare ritmo in favore del capitano Aru, che dopo un paio di chilometri gli ha lasciato il via libera.
Rosa a quel punto si è lanciato in un lungo inseguimento, l’ennesima fatica della sua giornata, coronando la caccia ormai sulle ultime rampe della salita: in vetta, gli inseguitori sono transitati ad una quarantina di secondi di ritardo, aumentati nel tratto seguente in discesa fino a superare il minuto di vantaggio alle porte di Bergamo.
Il quartetto è arrivato a giocarsi la vittoria nello strappo verso la città Alta: Rosa è stato il primo a scattare, ma Chaves è riuscito a chiudere il buco creato inizialmente dall’italiano per poi incrementare il ritmo nella fase finale di salita. Bardet è stato il primo a cedere, mentre Rosa si è mantenuto a 10 metri dalla coppia colombiana formata da Uran e Chaves per rientrare nelle prime fasi di discesa.
I tre sono arrivati a contendersi il successo in volata: Rosa ha provato anticipare a 400 metri dall’arrivo e sembrava in grado di riuscire a vincere quando Esteban Chaves è uscito dalla sua sinistra a 50 metri dal traguardo andando a superarlo vincendo per mezza ruota, conquistando il più bel successo della carriera e andando a coronare una stagione fantastica passata dal secondo posto al Giro d’Italia e il terzo alla Vuelta a España.
Rosa, che è stato costretto da una scelta discutibile della squadra viste le forze in campo a sprecare tante energie, si è dovuto accontentare della seconda posizione, mentre Uran ha chiuso il podio, con poche forze allo sprint. Quarto, invece, Bardet. Ottimo quinto Davide Villella (Cannondale-Drapac) davanti a Valverde, Barguil e Gesink. Nono Alessandro De Marchi, terzo tra gli italiani.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo