Golf
Golf, PGA Tour. WGC-HSBC Champions: brilla ancora Francesco Molinari, quarto dopo due giri. Matsuyama in vetta, in ascesa McIlroy
Continua a far faville Francesco Molinari nel WGC-HSBC Champions, torneo inserito nel circuito PGA Tour, in corso di svolgimento allo Sheshan International Golf Club di Shanghai. Al termine del secondo giro, il fuoriclasse torinese è salito in quarta posizione a pari merito con l’inglese Richard Bland e lo statunitense Daniel Berger, tutti con 136 colpi, a quota 8 sotto il par.
Molinari è partito male piazzando un bogey alla buca 1, ma ha rimediato subito con un birdie alla 2. Stesso copione alle buche 4 e 5, poi due birdie di fila alla 8 e alla 9 sono stati vanificati da altri due bogey alla 10 e alla 13. Il campione azzurro si è ritrovato in linea col par prima delle ultime tre buche, ma tra la 16 e la 18 è riuscito a mettere a segno tre birdie che gli hanno consentito di scalare impetuosamente la classifica, ponendolo alle spalle soltanto della coppia formata dall’americano Bill Haas e dallo scozzese Russell Knox, entrambi a quota -10, e del nuovo leader, il giapponese Hideki Matsuyama, autore della migliore prestazione di giornata (-7) e capace di completare le prime 36 buche con 131 colpi (5 in meno rispetto a Molinari, 13 sotto il par).
La grande novità del secondo round è rappresentata dall’impetuosa ascesa di Rory McIlroy, ieri molto deludente. Il fenomeno nordirlandese con 7 birdie e un bogey si è riportato nel gruppo dei migliori ed ora insidia i primi dalla settima posizione (-7), che occupa a pari merito con gli inglesi Ross Fisher e Paul Casey e con il cinese Xinjun Zhang.
In evidente calo, invece, il migliore del primo giro, lo svedese Rikard Karlberg, incappato in una giornata storta (+3) che ha compromesso le sue ambizioni, facendolo sprofondare in tredicesima posizione con 5 colpi sotto il par, identico punteggio di Lee Westwood, Emiliano Grillo, Chris Wood e Matt Kuchar. Piccoli progressi per il belga Thomas Pieters (-3), ora 26°, mentre prosegue la crisi di Dustin Johnson (+4), Danny Willett (+8) e Patrick Reed (+9), reduci dalle fatiche di un’annata stressante e arrivati forse troppo fiacchi al torneo cinese.
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Foto: Pier Colombo