Doping
Judo: Matsumoto ed Ebinuma, la spiegazione dei casi Fancy Bears
Tra i tanti documenti riservati resi pubblici dal gruppo di hacker Fancy Bears sono presenti anche i dati di due judoka, i giapponesi Kaori Matsumoto (52 kg) e Masashi Ebinuma (66 kg), entrambi medagliati di bronzo ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Cerchiamo di spiegare i casi dei due nipponici, che – ci teniamo a sottolinearlo – non hanno infranto nessuna regola ed hanno ricevuto una regolare AUT (autorizzazione ad uso terapeutico).
Il caso di Kaori Matsumoto ha fatto particolare scalpore in Giappone, visto che la ventinovenne di Kanazawa è stata la prima atleta nipponica in assoluto ad apparire sul sito dei Fancy Bears. Secondo il documento reso pubblico, ha ottenuto l’AUT dalla JADA, l’agenzia antidoping giapponese, per assumere desametasone (o dexametasone), un farmaco corticosteroide utilizzato come antinfiammatorio steroideo. L’AUT prevedeva una dose settimanale dal 16 ottobre 2007 al successivo 20 novembre, dunque un totale di cinque assunzioni. Oltre alla limitatezza dell’autorizzazione, va sottolineato come la campionessa olimpica di Londra 2012 non abbia preso parte a nessuna competizione per tutto il 2007, visto che – come spiegato anche da Japan Today – l’atleta era ferma per infortunio e l’AUT le era stata assegnata proprio per questo motivo.
Passiamo ora al caso di Masashi Ebinuma, la cui AUT è stata emessa sempre dalla JADA il 17 ottobre 2007, con una validità estesa fino all’11 gennaio 2008. In quest’arco di tempo, il tre volte campione mondiale è stato autorizzato ad assumere una singola dose di betametasone per via epidurale. La sostanza in questione è un farmaco antinfiammatorio steroideo, appartenente alla classe dei glucocorticoidi a lunga durata d’azione, utilizzato soprattutto per il trattamento di malattie infiammatorie. Oggi ventiseienne, Ebinuma era allora un atleta della categoria junior che non aveva ancora effettuato il proprio esordio internazionale: questo avrà luogo solamente nell’ottobre del 2008, nove mesi dopo i fatti in questione, quando conquistò la medaglia di bronzo ai Mondiali di categoria.
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Immagine: IJF
giulio.chinappi@oasport.it